REGGIO EMILIA – Il Consiglio comunale ha approvato – con 24 voti favorevoli (Pd, Più Europa, Immagina Reggio, Reggio è, M5S, Gruppo misto, Alleanza civica), 4 voti contrari (Lega Salvini premier) e 1 astenuto (Forza Italia) – la proposta di delibera dei consiglieri relativa al Regolamento sul gioco d’azzardo.

E’ stata presentata oggi, per la prima volta in questa consigliatura, la prima delibera consigliare sostenuta da quasi tutti i gruppi di Sala Tricolore, che limita il gioco d’azzardo. La delibera, sottoscritta dai Capigruppo Bertucci, Cantergiani, Benassi, Burani, Perri, Bassi, Panarari e Rubertelli, presenta un regolamento che invita il Sindaco a fare un’ordinanza con la quale limitare gli orari di accensione degli apparecchi.

La proposta di ordinanza riprende quelle già approvate in tanti comuni della regione, fra i quali Modena e Bologna, di limitare l’accensione a 8 ore al giorno, divise in due fasce orarie: dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 22. Le 8 ore indicate permettono i diritti di libertà di impresa ma tutelano anche la salute degli individui.

Un’altra cosa prevista dalla delibera è il divieto di pubblicizzare il gioco d’azzardo negli spazi pubblicitari dati in concessione dal Comune, comprese le sponsorizzazioni delle rotonde e in quelli per le pubbliche affissioni.

Inoltre sempre in merito al tema delle pubblicità c’è un articolo che vieta la pubblicizzazione delle vincite avvenute nel locale. Questo impatterà soprattutto su chi vende i Gratta e Vinci ed è abituato ad esporre cartelli che sottolineano le migliaia di euro vinti in quel posto ma senza mai menzionare i soldi persi nello stesso luogo. Si è ritenuto importante inserire questo articolo nel regolamento per limitare l’induzione ad una percezione falsata della realtà.

“Si tratta di una delibera  – ha detto il presidente del Consiglio comunale Matteo Iori -molto importante per due motivi: il primo è che nasce su volontà del consiglio comunale ed è rarissimo che il consiglio comunale esprima una delibera, quindi una legge, e non un orientamento politico, ed è bene sottolineare che quasi tutti i gruppi consiliari hanno aderito. Il secondo motivo è che è una delibera finalizzata a tutelare la salute delle persone e i dati ci dicono che ce n’è molto bisogno se in un solo anno nel solo comune di Reggio Emilia sono stati persi più di 65 milioni di euro al gioco d’azzardo. Tutelare la salute delle persone e limitare i rischi di gioco d’azzardo è un’attività che non ha colore politico e dev’essere il primo fine di un’amministrazione”.

“Il percorso che oggi approda in Consiglio comunale segna un ulteriore passo del lavoro dell’Amministrazione comunale già dal 2017 con il divieto di apertura e di esercizio delle sale da gioco e l’installazione di apparecchi per il gioco d’azzardo lecito entro una distanza di 500 metri dai luoghi ritenuti sensibili” spiega l’assessora a Commercio e Attività produttive Maria Francesca Sidoli. Da una lista delle attività, il Suap (Sportello Unico Attività Produttive) del comune di Reggio Emilia ha stilato una lista e “alle 27 sale gioco interessate dalla delibera, – continua l’assessora – è stato quindi comunicato l’avvio del procedimento avente per oggetto l’adozione dei provvedimenti di chiusura dei locali. Alle 200 attività che ospitano apparecchi di gioco, é stato comunicato che non é possibile aumentare il numero degli apparecchi esistenti, procedere a nuove installazioni e stipulare nuovi contratti. Verrà inoltre avviato un progetto specifico della durata di 3 anni, in collaborazione con il servizio Officina educativa, con monitoraggi annuali sull’andamento e sull’efficacia delle iniziative legate al progetto. L’intervento interesserà scuole superiori, attività sportive e spazi di aggregazione giovanile, con attività di sensibilizzazione e prevenzione, laboratori multidisciplinari ed esperienze formative”.

Il Gratta e Vinci che piace a studenti e minorenni

Il Gratta e Vinci è il gioco d’azzardo più diffuso tra i giovanissimi. Una ricerca del CNR svolta nelle scuole superiori Italiane ben il 32% degli studenti fra i 15 e i 19 anni ha giocato nell’ultimo anno e i dati specifici dell’Emilia Romagna (Fonte Studio Espad 2019 Relazione Emilia Romagna 20/11/20) ci dicono che fra coloro che hanno giocato il 78% degli studenti ha giocato ai Gratta&Vinci, in particolar modo le studentesse e i minorenni.

Gioco d’azzardo, i dati: a Reggio ogni giorno vengono persi al gioco oltre 178mila euro

Dai dati del report annuale dei Monopoli di Stato (fonte Libro Blu AAMS 2020) in Italia nel solo anno 2019 sono stati spesi in gioco d’azzardo 110,5 miliardi di euro. Di questi 91,1 vengono restituiti in “vincite” o meglio “diminuzione delle perdite” e 19,4 miliardi sono stati definitivamente persi.  Dei 110,5 miliardi: 36,4 miliardi di euro sono raccolti in giochi online e 74,1 miliardi di euro in giochi in luoghi fisici. Di questi 74 miliardi: 46,6 miliardi (cioè il 63% del gioco fisico) sono stati raccolti negli apparecchi (slot machine e videolottery) che sono la tipologia di gioco direttamente coinvolta dalla delibera. Seguono poi con 9,1 miliardi i gratta e vinci, con 8 miliardi il lotto, con 4,7 miliardi le scommesse sportive, con 1,7 miliardi i giochi numerici a totalizzatore (come Superenalotto e Win for life) e con cifre inferiori gli altri giochi…

Per quanto riguarda il solo Comune di Reggio Emilia (non la provincia ma solo il nostro comune) nel 2019 nei soli giochi fisici (cioè tutti quelli che non sono online) quindi rapportati ai 74 miliardi di euro in Italia, sono stati giocati 314 milioni di euro; di questi 248,8 milioni sono tornati ai giocatori in parziale restituzione della spesa con le vincite e i restanti 65,32 milioni sono stati definitivamente persi al gioco d’azzardo. Questi 65,3 milioni sono andati: una parte allo Stato (39,78 milioni) e la parte restante (25,54 milioni) sono andati alla filiera industriale (dalle concessionarie, ai proprietari degli apparecchi, ai baristi, ai tabacchini, ecc).

Ludopatia e dipendenze: i costi pubblici e sociali

Ma i costi del gioco d’azzardo non sono solo i 65 milioni di euro. Sono anche i costi legati alla patologia, come per le 198 persone seguite nel 2019 dall’AUSL di Reggio per dipendenza da gioco d’azzardo, ma sono anche tanti altri i costi sociali di tutti coloro che non si rivolgono ai servizi pubblici e il cui ambiente famigliare si degrada gravemente e le stime sulla patologia ritengono che i numeri dei giocatori problematici siano molto alti; secondo la ricerca dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) emerge che: in Italia i giocatori sono 18 milioni e 400mila (il 36.4% della popolazione maggiorenne). E che, al di là di quelli già in carico ai servizi pubblici, circa un milione e mezzo di questi giocatori abbia un “profilo problematico”, ovvero faccia fatica a gestire il tempo da dedicare al gioco, a controllare quanto spende, alterando i comportamenti familiari e sociali.