CASTELLARANO – Sono trascorsi 36 anni dalla tragedia di Stava in Val di Fiemme che causò la morte di 268 persone, sedici delle quali reggiane.
Dieci erano abitanti della frazione di Roteglia e ieri il Comune di Castellarano col sindaco Giorgio Zanni, rappresentanti delle famiglie e di associazioni, hanno partecipato a una cerimonia fra la Pieve del Pillastrino e il parco Santa Maria dove si trovano le lapidi a memoria delle dieci vittime, la più piccola delle quali, Lucia Lanzi, aveva solo 8 mesi.
Il 19 luglio 1985, alle 12.22, gli argini dei bacini di decantazione della miniera di Prestavel cedettero e più a valle il paese di Stava dove tante persone si trovavano in vacanza, fu sommerso da 180mila metri cubi di fango. Una tragedia causata da negligenza e sottovalutazione. “A distanza di 36 anni – ha sottolineato Zanni – è più che mai vivo il ricordo di una delle più grandi tragedie “ambientali” del nostro Paese. Insieme a Roteglia piansero delle vittime anche Fabbrico, Cadelbosco Sopra, Bibbiano e Villa Cella”.