di Antonio Lecci

E’ stata una cerimonia sobria, senza assembramenti. Ma il ricordo del brigadiere capo Pasquale Iscaro è stato come sempre commosso e affettuoso, davanti alla lapide che ricorda quel giorno così terribile per la comunità di Luzzara e per l’Arma dei carabinieri, avvenuto 23 anni fa.

Un picchetto d’onore, composto dai carabinieri della Compagnia di Guastalla guidata da tenente colonnello Luigi Regni, ha fatto da cornice al passaggio della corona deposta davanti alla lapide, in via Soragna, alla presenza del comandante provinciale dell’Arma, Cristiano Desideri, insieme ai comandi e ai rappresentanti di polizia stradale, questura, prefettura, polizia locale, guardia di finanza, associazione nazionale carabinieri, amministrazione comunale, consiglieri comunali di maggioranza e dell’opposizione.

Presente, come sempre, anche Umberto Cioccia, il compagno di pattuglia che era con Iscaro il giorno della rapina in banca finita nel sangue, con il sacrificio del brigadiere, ma anche con la morte di uno dei rapinatori. Presente pure Angelo Iscaro, figlio di Pasquale.

Dopo l’omaggio alla lapide, sono stati il parroco don Piergiorgio Torreggiani e il cappellano militare dei carabinieri, don Giuseppe Grigolon, a impartire la benedizione, ricordando il sacrificio di Iscaro, ma anche quello dei tanti uomini e donne delle forze dell’ordine, morti nel compimento della loro missione. La cerimonia si è poi conclusa con la messa nella chiesa parrocchiale.