
L’altare della chiesa parrocchiale di San Martino Vescovo a Ciano d’Enza pieno di giovani, amici, compagni di squadra della società dilettantistica US Santos 1948, insieme ai dirigenti.
Fuori tantissime altre persone, giovani e meno giovani, tutti con gli occhi lucidi. Era un ragazzo davvero molto amato Davide Rabotti strappato alla vita a 21 anni sabato scorso insieme a Cristian Poggioli, 35enne modenese, dal folle volo di un’auto durante il Rally dell’Appennino.

Sulla bara tante rose, sciarpe, la maglietta della sua squadra di calcio. Davanti all’altare i genitori di Davide, Alfredo e Simonetta, la sorella 19enne Ludovica e la fidanzata Martina. Suo il ricordo più straziante

Amici e compagni di squadra hanno ricordato Rabbo, questo era il suo soprannome, come una persona speciale, un ragazzo umile, un’anima pura.

Tra i banchi anche il sindaco di Canossa, Luca Bolondi, e il questore di Reggio Giuseppe Ferrari. La mamma di Davide, studente universitario iscritto a Ingegneria Informatica di Unimore, è impiegata in questura e il papà è uno stimato poliziotto. Il ragazzo tempo fa aveva scritto su un social “La vita è troppo breve per avere dei nemici”. Una frase profetica e allo stesso tempo un insegnamento riportato sul foglietto della funzione religiosa. Il funerale iniziato con la pioggia, si è concluso col sole, quasi una risposta di Davide agli amici che lo hanno salutato dicendo “Ciao Rabbo, guidaci in campo da lassù”