A Reggio Emilia, tre giornate di confronto sull’educazione e sulla progettazione hanno visto protagonisti diversi rappresentanti della Romania: la sottosegretaria di Stato del ministero dell’Educazione della Romania Maria Stefania Manea, la console generale Daniela Dobre, la capogruppo del Consiglio comunale di Bucarest Andreea Helena Weinerich e l’ispettore scolastico Mihaela Stefan.
Si è costituito, grazie a questo incontro, un nuovo ponte che legherà Reggio Emilia alla Romania, il paese dell’est Europa che ha già forti legami con la città emiliana, quella rumena infatti è la terza comunità in termini numerici, dopo quella albanese e quella cinese: risiedono infatti a Reggio Emilia oltre 2.700 cittadini romeni. Rilevante anche il loro contributo economico a livello provinciale con 292 imprese (dato 2021) i cui titolari hanno la cittadinanza romena.
Il nuovo percorso è stato avviato in Sala del Tricolore, con la sottoscrizione da parte del sindaco Luca Vecchi e della delegazione romena, di un’intesa che ha come obiettivo attivare una sperimentazione con il Municipio di Bucarest e poi un progetto di affiancamento del ministero dell’Educazione della Romania, nel dialogo con il Reggio Emilia Approach in tutto il paese.
“Oggi siamo qui per tracciare un nuovo percorso di dialogo e scambio in ambito educativo, una azione che si affianca a quelle sociali, culturali ed economiche già attive – ha dichiarato il sindaco Luca Vecchi – Lo scambio con le istituzioni Bucarest e di tutta la Romania rappresenta anche un elemento di interesse nel confronto tra comunità che sono interculturali e interreligiose”.
La tre giorni è stata particolarmente apprezzata dalla delegazione romena: “Abbiamo potuto renderci conto di come è organizzato un approccio educativo che è conosciuto in tutto il mondo e a cui vorremmo ispirarci – sottolinea la segretaria di Stato Maria Stefania Manea – E’ nostra intenzione organizzare nei prossimi mesi altri appuntamenti per poter mettere in dialogo le nostre scuole dell’infanzia con quelle reggiane”.
Il memorandum sottoscritto prevede l’attivazione di progetti di ricerca, formazione professionale, consulenza, mostre, atelier, editoria, seminari, conferenze e progettazione che verranno promossi grazie al coinvolgimento dell’Istituzione Scuole e Nidi d’infanzia del Comune di Reggio Emilia, Fondazione Reggio Children e Reggio Children Srl.
La delegazione romena ha inoltre espresso l’intenzione di attivare uno scambio tra una scuola primaria di Bucarest e una scuola primaria reggiana, interesse nato anche dall’esperienza della Scuola diffusa, che è stato oggetto della visita.
“Questa iniziativa è di particolare interesse per la Romania che sta affrontando le difficoltà causate dalla pandemia – ha sottolineato l’assessora all’Educazione Raffaella Curioni – Abbiamo definito alcune possibili azioni di scambio anche per la fascia di età 6/14 che vedranno il protagonismo di Officina Educativa”.
Nel corso delle tre giornate la delegazione ha visitato il Centro internazionale Loris Malaguzzi, la scuola dell’infanzia Diana, lo spazio culturale Orologio, la scuola primaria Zibordi a Palazzo da Mosto e i Chiostri di San Pietro, sedi di Scuola diffusa.
Alla firma del memorandum che è avvenuta in Sala del Tricolore erano presenti anche il presidente dell’Istituzione Scuole e Nidi d’Infanzia del Comune di Reggio Emilia Cristian Fabbi e la presidente di Fondazione Reggio Children, Carla Rinaldi.
La Romania è un partner rilevante per il territorio reggiano. Tra i 13 Paesi di ultimo ingresso nell’Unione Europea, la Romania è il secondo partner commerciale della provincia dopo la Polonia. Sono numerose le imprese che dialogano con il paese e che hanno attivo un forte flusso di import-export.
Numerosi sono anche i progetti europei attivi, che vedono partner città e istituzioni romene: a guidare queste azioni sono, oltre all’Amministrazione comunale, altri enti e organizzazioni quali Fondazione E35, Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, Fondazione Mondinsieme, Ifoa. Significative anche le attività di cooperazione, che hanno visto per diversi anni protagonisti i Sindacati.
La tre giorni rappresenta dunque la prima visita del governo Romeno a Reggio Emilia, che si è impegnato a concordare un piano operativo per attivare un dialogo che vedrà protagonista anche il Reggio Emilia Approach e le altre istituzioni educative reggiane