La reggiana Rita Coruzzi, nota come scrittrice e per il suo rapporto e l’epistolario con San Giovanni Paolo II ha prodotto un romanzo storico prorompente contro la violenza sulle donne: “La giudicessa storia di Eleonora D’Arborea” donato a papa Francesco con somma gioia e commozione dalla Coruzzi stessa. Lei ha ricostruito la vita di Eleonora d’Arborea, un libro che segue quelli segue quelli su Matilde di Canossa e Giovanna D’Arco. Donne che assomigliano a lei, costretta su una carrozzina, ma tenace, forte, instancabile ricercatrice di storie di donne, che hanno segnato la Storia. Coruzzi, socia del Lions club Albinea Ludovico Ariosto, nel suo ultimo romanzo parla di Eleonora d’Arborea, donna leggendaria, sarda, vissuta nel Medioevo, giudicessa, cioè regina del Giudicato d’Arborea si oppone ai re d’Aragona, che mirano al suo regno, unifica la Sardegna, difensore, ante litteram, delle donne che subiscono violenza.
Dopo libri precedenti sul tema, quello di Coruzzi si caratterizza per stile fermo, dolce, appassionato, linguaggio scorrevole, storico, ricostruzione intima e pubblica del personaggio, come se vivesse davanti a noi, rendendola di grande attualità. Chissà come le è nata l’idea di questo libro e Coruzzi svela che due anni fa in Sardegna, al Festival letterario, ove ha presentato il suo libro:” L’Eretica di Dio”, sulla vita di Giovanna d’Arco ha scoperto di voler continuare a narrare di altre donne importanti ed ha scoperto la figura femminile di Eleonora di Arborea, della quale si è ‘ innamorata’ subito. Coruzzi ha scritto questo romanzo, per far emergere le donne del passato, che hanno lasciato un segno nella Storia, riportando alla luce figure eroiche, eccezionali, che hanno compiuto cose straordinarie, oggi dimenticate o sottovalutate, non abbastanza conosciute.
La giudicessa narra un aspetto nuovo rispetto alle altre donne del passato cioè l’aspetto giuridico del Medioevo. Eleonora d’Arborea ha governato il regno di Sardegna, occupandosi, soprattutto, di leggi in modo straordinario, attualissimo, tanto che il suo codice, la Carta de Logu, rimane in vigore fino allo Statuto Albertino. Le sue leggi, adottate per cinque secoli, sono tuttora di strettissima attualità. Quel che più stupisce sono quelle che emana in difesa delle donne stuprate o che subiscono violenze. La giudicessa le tutela e le salva dal suicidio a cui erano destinate. Un romanzo, dunque, emancipazionista e femminista insieme, dove Coruzzi mette in risalto come le donne, sottovalutate ancor oggi, in realtà siano la struttura portante della società. Il libro è la chiara prosecuzione di quelli su Matilde di Canossa e Giovanna D’Arco, poiché ne continua la stessa linea narrativa. La vita di Eleonora di Arborea ha molti aspetti comuni a Matilde: entrambe sono donne di potere, governano un territorio molto grande. La prima combatte in battaglia la seconda, Eleonora combatte con le leggi, la diplomazia e il diritto. Entrambe sono donne forti, vincenti, amate dal loro popolo, ammirate per la lungimiranza e la difesa delle proprie e del popolo. Rita Coruzzi, in dialogo Anna Maria Quarzi, ha presentato il libro nella sala civica “Adriano Corradini, di Albinea, sabato, 27 novembre. L’ incontro è stato organizzato dal lions club Albinea Ludovico Ariosto, e dalla sua presidente dott.ssa Silvia Grendene, alla presenza di del governatore Giordano Bruno Arato e del vicegoverantore del distretto 108 TB.