
Rispondevano ad inserzioni online fingendosi interessati all’acquisto, poi svuotano i conti correnti dei malcapitati inserzionisti proponendo loro pagamenti immediati attraverso postazioni ATM.
A seguito dell’ennesima denuncia di una vittima che era stata indotta ad effettuare 2 ricariche per un importo complessivo di circa 270 euro, credendo che in tal modo avrebbe ricevuto il pagamento per la vendita di 4 pneumatici da neve, annuncio che la vittima aveva pubblicato sul sito Subito.it, i carabinieri di San Polo d’Enza, lo scorso mese di novembre avevano arrestato nel bresciano due fratelli di 26 e 20 anni residenti a Rezzato (BS) finiti in manetta con l’accusa di concorso nel reato continuato di utilizzo indebito di carte di credito.
Ora la posizione dei due fratelli bresciano si è aggravata. Nel proseguo degli sviluppi investigativi, infatti, i carabinieri della stazione di San Polo d’Enza hanno accertato come i due fratelli, servendosi di 6 carte postepay intestate a terzi, compivano molteplici operazioni di prelievo e ricarica verso altre carte volte ad ostacolare la provenienza delittuosa della somma complessiva di circa 4.000 euro provento di due truffe ai danni di una 47enne bolognese e una 23enne bresciana.
Ai due fratelli i carabinieri di San Polo d’Enza erano giunti, grazie anche al supporto dell’Ufficio Antiriciclaggio di Poste Italiane, attraverso l’individuazione degli ATM maggiormente utilizzati per le operazioni della truffa.
Circostanza che ha visto i militari sampolesi, in trasferta, mettere in atto un mirato servizio in borghese nel corso del quale, sorprendevano, in flagranza di reato, i due fratelli bresciani che, presso un ATM postale in provincia Brescia, effettuavano prelievi per un importo totale di 2.240 euro, provento di un’altra truffa ai danni dell’ennesima ignara vittima.
In questa circostanza i carabinieri di San Polo d’Enza ponevano sotto sequestro le carte PostePay rinvenute nella disponibilità degli indagati. Carte che attraverso ulteriori accertamenti sono risultate essere utilizzate anche per riciclare i proventi delle truffe.