Acer Reggio Emilia giovedì 2 dicembre ha festeggiato i 100 anni di attività con una giornata di convegni, presso il Centro Internazionale Loris Malaguzzi, alla quale hanno partecipato esperti e rappresentanti delle istituzioni nazionali e internazionali, riuniti a Reggio Emilia per fare il punto sull’evoluzione delle Politiche abitative e sociali.

La storia dell’Azienda per la Casa di Reggio Emilia è strettamente connessa con la storia di una città e di un territorio che hanno dimostrato una forte capacità di collaborazione nello sviluppo delle Politiche abitative, raggiungendo risultati straordinari in termini di quantità di patrimonio residenziale pubblico e di edilizia sociale e di qualità degli alloggi.

Nella provincia di Reggio Emilia, per conto dei Comuni, Acer attualmente gestisce circa 5200 alloggi, prevalentemente di proprietà pubblica, in 548 fabbricati: 311 condomini, di proprietà mista pubblica e privata, 166 autogestioni di intera proprietà pubblica, 71 gestioni dirette interamente di proprietà pubblica, nelle quali Acer ricopre il ruolo di amministratore del fabbricato e ne assume la legale rappresentanza.

Nel corso dei decenni, la progettualità degli investimenti pubblici nel Comune capoluogo è stata sostenuta da una continuità amministrativa che ha operato con lungimiranza e grande senso di responsabilità, dando vita a programmi vasti di riqualificazione, rigenerazione urbana ed efficientamento energetico in tutti i quartieri popolari di edilizia pubblica.

Gli stessi interventi sono stati replicati nei quartieri e nei fabbricati di edilizia residenziale pubblica dei comuni della provincia.

Complessivamente in città e provincia, soltanto negli ultimi vent’anni, in rigenerazione urbana sono stati investiti oltre 150 milioni di euro e riqualificati più di 1500 alloggi di edilizia residenziale pubblica e di edilizia sociale. Interventi di riqualificazione profonda che hanno cambiato il volto di edifici e di interi quartieri e soprattutto hanno migliorato notevolmente la qualità di vita degli abitanti.

In tutti questi anni Acer Reggio Emilia ha avuto un ruolo attivo da promotore e protagonista. Oltre alla gestione degli alloggi di housing sociale, infatti, Acer si occupa della ricerca di finanziamenti e fondi pubblici, svolge attività di progettazione e realizzazione di alloggi e interi edifici e promuove interventi di rigenerazione urbana ed efficientamento energetico per restituire dignità e funzionalità agli alloggi e ai fabbricati.

Persegue criteri di sostenibilità economica, ambientale e sociale, con l’obiettivo di rendere gli alloggi e gli edifici luoghi di qualità, vivibili e accessibili e migliorare, quindi, la qualità di vita e il comfort abitativo delle famiglie.

Nata nel 1921 come IACP (Istituto Autonomo Case Popolari), impegnato prevalentemente nella attività di gestione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica, Acer Reggio Emilia oggi è lo strumento per l’attuazione delle Politiche abitative dei Comuni di tutta la provincia, ai quali offre servizi innovativi e flessibili per i cittadini, svolgendo un importante ruolo sociale sul territorio.

Nel territorio della provincia di Reggio Emilia, infatti, la Casa oggi rientra a pieno titolo nelle Politiche sociali che si sviluppano direttamente nei quartieri, attraverso un modello innovativo che va nella direzione dei servizi integrati, secondo una logica di economia circolare che comprende anche la condivisione di beni e servizi, fattori determinanti di un welfare di prossimità sostenibile.

Riconoscere la centralità dei cittadini, prendersi cura delle persone, rendere le abitazioni, i quartieri e le città più vivibili, funzionali, sostenibili e accessibili a tutti sono gli obiettivi che Acer si pone per la Comunità.

In occasione delle celebrazioni del centenario, Acer Reggio Emilia ha fatto il punto sulle Politiche abitative e sociali, ha confrontato esperienze e risultati e si è candidata a diventare hub di un nuovo laboratorio urbano e sociale in grado di ideare e realizzare progetti per la costruzione di città sempre più sostenibili, inclusive e partecipate.

E’ stato Lanfranco De Franco, assessore alla Casa del Comune di Reggio Emilia, che ha introdotto i lavori della mattina ha commentato: “La storia di Acer è fatta di case, ma soprattutto di persone. Negli anni ha dovuto affrontare i cambiamenti che ha vissuto la nostra società e oggi parlare di abitazioni vuol dire parlare di servizi di prossimità, mobilità, sostenibilità digitale. E’ importante essere in grado di affrontare questi anni di grandi transizioni accompagnando tutte le persone, soprattutto quelle più fragili, perché i cambiamenti producano più equità e non disuguaglianze. Acer Reggio Emilia è pronta a cogliere queste sfide. Grazie a tutti gli abitanti, i dipendenti, gli amministratori che hanno animato questa lunga storia”.

“La casa oggi assume un nuovo significato e diventa fulcro di Comunità: un cambiamento di prospettiva conseguente ai cambiamenti sociali che il ministero ascolta con grande attenzione e di cui si farà carico per dare risposte adeguate”, ha ricordato Barbara Casagrande, direttore generale di Edilizia statale, politiche abitative, riqualificazione urbana e interventi speciali del ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili ha ricordato

La vice presidente della Regione Emilia Romagna e assessore al contrasto alle diseguaglianze e transizione ecologica, Patto per il clima, welfare, politiche abitative, politiche giovanili, cooperazione internazionale allo sviluppo, relazioni internazionali, rapporti con l’UE, Elly Schlein ha parlato dell’impegno della Regione a sostegno delle politiche abitative: “Al Programma pluriennale straordinario per la manutenzione dell’edilizia residenziale pubblica, nel 2020 abbiamo aggiunto investimenti per 10 milioni di euro grazie ai quali sono stati già recuperati 731 alloggi; nel 2021 e ne stanzieremo altrettanti e così nel 2022. La casa è un diritto ed è fulcro di cittadinanza e di comunità su cui sviluppare anche servizi di prossimità. Grazie al PNRR, nella Regione Emilia Romagna arriveranno 123 milioni di euro, di cui 5 milioni saranno destinati a Reggio Emilia. Noi siamo già al lavoro per predisporre la lista di interventi volti a migliorare la qualità abitativa degli alloggi di edilizia residenziale pubblica destinati alle persone del nostro territorio”.

A sottolineare il valore del lavoro di Acer Reggio Emilia, il sindaco Luca Vecchi, che in cento anni ha attraversato e accompagnato la storia dell’edilizia residenziale pubblica della nostra città registrando le trasformazioni e le evoluzioni socio-demografiche del nostro territorio. “Reggio Emilia ha assolto a una delle sfide principali: dalla fine degli anni Novanta ad oggi ha riqualificato tutti i quartieri residenziali di edilizia popolare, esercitando una straordinaria azione di contrasto al degrado e alle disuguaglianze. Il Quartiere Comagnoni è uno degli esempi più importanti di riqualificazione profonda, che possiamo vantare anche a livello nazionale, con più di 800 famiglie coinvolte e oltre 45 milioni di euro di investimenti. Adesso la nostra attenzione è concentrata sulla riqualificazione di via Turri e via Paradisi: un piano di altri 40 milioni di euro di investimenti con una progettazione integrata che coinvolge anche le ex Reggiane che accoglieranno un nuovo polo universitario”.

Il presidente della Provincia di Reggio Emilia Giorgio Zanni, ha ricordato “l’importanza dell’esercizio di buone politiche per la Casa in un momento come questo di grande difficoltà per le famiglie, dopo quasi due anni di pandemia, e ha ribadito che le sfide si possono affrontare e vincere con forte collaborazione e gioco di squadra, come sta avvenendo nel territorio provinciale di Reggio Emilia, dove Acer è impegnata a dare risposte flessibili a tutti i Comuni in base ai loro bisogni”.

L’enorme diversità del mercato residenziale e delle misure messe in atto dalle Amministrazioni pubbliche in Europa fa sì che le Politiche abitative siano ad oggi una competenza degli stati membri e non della UE, è il commento di Alice Pittini, research director Housing Europe – la rete europea dell’abitare sociale che raggruppa 45 federazioni nel settore pubblico cooperativo e no profit in 25 paesi europei, le quali gestiscono collettivamente un patrimonio di quasi 25 milioni di alloggi. Tuttavia, nei fatti, questo è solo in parte vero, dato che un numero crescente di iniziative Comunitarie in vari ambiti (normativa UE, politiche di coordinamento e fondi/finanziamenti) ha un forte impatto sul settore.

Nell’Europa post-covid il tema dell’abitare assume un ruolo protagonista dell’agenda politica, dal tema dell’efficienzamento energetico e uso delle energie rinnovabili, al tema del diritto alla casa come parte integrante del Pilastro Europeo dei diritti sociali, all’assegnazione di fondi ‘straordinari’ attraverso il Recovery Fund. Il compito di Housing Europe è di rappresentare la voce del settore per rendere il quadro Europeo il piu ‘propizio’ possibile, e per fare in modo che le opportunità attuali possano avere un impatto positivo effettivo sulle condizioni abitative”.

“Negli ultimi anni abbiamo concentrato il lavoro sulle città e il ruolo del governo locale nello sviluppare case accessibili e sostenibili per creare città inclusive per tutte le persone, in particolare quelle più fragili. I governi devono essere più attivi nel settore dell’housing sociale e sostenere le politiche abitative e sociali con risorse economiche e leggi per rendere le case accessibili e sostenibili per tutti inserite in un contesto di servizi di prossimità. Un messaggio forte” ha detto Doris Andoni, chair di UNECE (United Nation Economic Commission for Europe) e direttore di Housing Policy, Ministry of Finance and Economy of Albania, uno delle cinque commissioni regionali delle Nazioni Unite che rappresenta Canada, Stati uniti, Europa, Asia centrale.

Riccardo Novacco, presidente di Federcasa – la federazione che raggruppa 80 aziende in Italia e circa 8000 dipendenti, cura i contratti di lavoro nazionali per un totale di circa 2 milioni e 200mila inquilini in Italia abitanti in oltre 800.000 alloggi – ha sottolineato: “In questi primi mesi nel ruolo di presidente ho avuto la conferma che le Aziende Casa sono consapevoli che la casa rappresenta una parte del welfare con una forte caratterizzazione sociale; tutte le Aziende casa in Italia oggi mettono le persone al centro e parlano insistentemente di inclusione sociale, questo significa che sono amministrate da persone con una nuova sensibilità. Come presidente nazionale del sistema Casa del Paese mi farò carico di portare le diverse istanze di tutti all’attenzione del Governo”.

Marco Corradi, presidente di Acer Reggio Emilia, orgoglioso e soddisfatto per gli importanti contenuti emersi dai convegni e l’ampia partecipazione registrata, ha dichiarato: “In questa giornata abbiamo festeggiato 100 anni di storia con un momento di riflessione sulle attività svolte, sul passato, sul presente e soprattutto sul futuro. Un bilancio positivo, testimoniato dai grandi interventi di riqualificazione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica e dall’ampliamento dell’offerta abitativ,a in risposta ai nuovi bisogni delle persone. Stiamo lavorando da alcuni anni su alcuni nuovi settori di attività: efficienza energetica degli edifici, autoproduzione e autoconsumo di energia da fonti rinnovabili (transizione energetica verso l’elettrico), progettazione sociale. La nostra attenzione è rivolta alle persone, attraverso azioni e processi di inclusione e coesione sociale per costruire comunità coese e condividere beni e servizi di prossimità che possono portare a maggiori benefici economici per le famiglie e aumento del loro benessere. A questo affianchiamo un’attività formativa ed educativa finalizzata a sviluppare un welfare di prossimità sostenibile e inclusivo. Acer continuerà con il consueto impegno a implementare soluzioni abitative sostenibili per rispondere ai bisogni primari delle persone”.