Il sindaco Luca Vecchi

REGGIO EMILIA – Si intitola “I giorni del Covid. Una comunità alla prova della pandemia: dialoghi e prospettive” (Edizioni San Lorenzo) ed è il libro d’esordio del sindaco di Reggio Emilia e presidente regionale Emilia-Romagna dell’Anci Luca Vecchi.


Una raccolta di saggi, dialoghi, contributi di molti dei principali esponenti della società reggiana, che ripercorrono a tappe il primo lockdown, la ripartenza, la seconda e la terza ondata del virus, la sfida vaccinale, ognuno dal proprio specifico punto di vista.

Giovedì sera, alle ore 21, al centro sociale Orologio di via Massenet 19, ci sarà il confronto pubblico fra il sindaco e i vertici dell’Ausl, di ieri e di oggi, che racconteranno cosa è stato e cosa significa ancora oggi affrontare da dentro il sistema ospedaliero il Covid 19. In un incontro condotto da Manuela Catellani infatti Luca Vecchi dialogherà con Fausto Nicolini e Cristina Marchesi, ovvero la prima linea sanitaria della città e della provincia in questi due anni.

Il libro

Il volume si apre con l’introduzione del professor Romano Prodi, seguono interventi e confronti assieme a Luca Vecchi di Stefano Bonaccini, don Giuseppe Dossetti jr., Maurizio Landini, Giglio Mazzi, Carla Rinaldi, Fabio Storchi, Sergio Venturi e tanti altri.
Il filo conduttore è il Covid e la città. L’impatto della pandemia mondiale sulla comunità di Reggio Emilia. Le ferite, le risposte, le riflessioni e i sogni di chi ha vissuto in prima linea la battaglia al virus e in particolare come ha affrontato Reggio Emilia la sfida del Covid 19? Il racconto che emerge è da un lato l’angoscia, la fatica e le decisioni prese, giorno per giorno, dal primo cittadino, ma al tempo stesso la voce in diretta degli attori dell’economia, del mondo del lavoro, della Chiesa, della scuola, della cultura, della sanità reggiana, dello sport, dei vertici regionali, dei giovani chiusi a casa in Dad. L’idea che se ne trae è quella che una grande comunità si è messa in moto perché Reggio Emilia non naufragasse davanti alla pandemia che così duramente ha provato il nostro territorio, ognuno facendo la propria parte in collegamento con gli altri.

Il libro si fa così al tempo stesso canto corale e riflessioni intime e private sul periodo che abbiamo alle spalle e su quello che potrebbe attenderci.


L’AUTORE Già capogruppo del Pd in Consiglio comunale, Luca Vecchi è stato eletto sindaco di Reggio Emilia una prima volta nel 2014, riconfermandosi poi nel 2019. Delegato nazionale di Anci (Associazione nazionale Comuni italiani) per il welfare, è presidente regionale per l’Emilia-Romagna dell’Ali (Autonomie locali italiane) e della stessa Anci. Classe 1972, è dottore commercialista e ha un passato nel mondo dello sport e dell’associazionismo.

Dall’introduzione di Romano Prodi

“Le pagine che seguono costituiscono la sintesi di un dialogo, costruttivo e non consueto, fra il sindaco di Reggio Emilia e i suoi concittadini nel lungo periodo del Covid. Un dialogo che ha come intermediari chi, per ruolo e professione, ha combattuto in prima linea la lunga, e non ancora terminata, battaglia contro la pandemia. Tuttavia non si tratta di un coinvolgimento limitato ai diretti responsabili della gestione della crisi ma che, attraverso di essi, coinvolge tutti.

Il messaggio che emerge dalla lettura di questo libro è che i reggiani sono stati responsabilizzati nel compito di proteggere e confortare l’intera comunità, seguendo la guida e l’esempio di coloro che erano chiamati a svolgere un compito professionale specifico per vincere la battaglia contro il virus.

Un compito che, all’inizio, trovava ovviamente tutti impreparati ad affrontare un nemico che noi ritenevamo definitivamente sconfitto dai progressi della scienza: la descrizione delle prime riunioni dedicate alla inaspettata epidemia sono infatti piene di ansia e di smarrimento di fronte alla velocità del contagio e, soprattutto, di fronte ai suoi sviluppi imprevisti e alla sua possibile durata. (…)

Oggi nessuno può prevedere se la guerra contro il Covid sia vicina alla vittoria o se dovremo ancora lottare, ma la storia di come si è affrontata la pandemia nei lunghi mesi nei quali è stata fra noi, ci dimostra non solo che siamo più attrezzati a combatterla, ma rende del tutto evidente che si vince solo se si opera tutti insieme.”