REGGIO EMILIA – Nei giorni dell’impennata di contagi sono tante le difficoltà, sia per l’Ausl chiamata a far fronte a migliaia di casi da tracciare, sia per i cittadini, confinati in casa a volte anche per molti giorni dopo il termine indicato dalle direttive, a causa dell’intasamento del sistema di gestione e tracciamento.

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di una signora reggiana, risultata positiva al Covid e ancora costretta a casa nonostante il periodo di isolamento sia terminato da giorni.

Mi rendo conto della difficoltà dell’ Ausl in questi giorni a fare fronte alla pandemia, ma credo che ci sia un limite a tutto – scrive la signora Chiara Bai – Espongo il mio caso, veramente kafkiano, che penso sia anche quello che capita a tanti altri reggiani. Sono risultata positiva al Covid il giorno 18 dicembre 2021 e sono stata immediatamente messa in isolamento fino all’ 8 gennaio 2022. Da quel momento ho solo ricevuto dei messaggini ogni tre giorni nei quali mi si chiedeva se avevo sintomi (Febbre, tosse etc ) tutti insieme con risposta secca: si o no. Mi è stato comunicato che il mio green pass era sospeso. Ho telefonato decine e decine di volte al numero dell’Ausl che mi era stato comunicato: sempre occupato e alle 18 il servizio cessa di funzionare.

Il mio isolamento è finito da 4 giorni e il mio dottore mi ha detto che ora posso uscire, ma senza green pass; nessuno mi ha convocato per il tampone liberatorio e non posso farlo neppure in farmacia, come era stato comunicato due giorni fa. Fortunatamente sono una pensionata e non devo andare a lavorare, ma mi sento comunque privata dei miei diritti. Mi viene comunque il dubbio che esistano dei canali privilegiati e che non tutti i reggiani siano trattati allo stesso modo”.