REGGIO EMILIA – Un testo celebre, una nuova traduzione, un cast sorprendente: Chi ha paura di Virginia Woolf? È un classico della drammaturgia americana, che va in scena per la Stagione di Prosa martedì 25 e mercoledì 26 gennaio (ore 20.30) al Teatro Ariosto, con protagonisti Sonia Bergamasco e Vinicio Marchioni diretti da Antonio Latella.
Titolo di grandissimo successo (la sola edizione del debutto totalizzò 664 repliche consecutive a Broadway, per non parlare del successo del film con la coppia Richard Burton/Liz Taylor), Chi ha paura di Virginia Woolf? – qui nella nuova traduzione di Monica Capuani – racconta la storia di due coniugi di mezza età, Martha e George, che hanno invitato a casa Nick, giovane collega di lui, e la moglie Honey. Mentre il tasso alcolico della serata sale sempre più, Martha e George si abbandonano a un crescente gioco al massacro, fino a far fuggire i loro ospiti.
«Non posso non partire dal titolo per affrontare questo testo che ancora una volta mi riporta all’America e alla drammaturgia americana – spiega Latella–. Una canzoncina che la nostra protagonista dissemina per tutto il testo, che riprende la melodia per bambini, e non solo, “Who’s Afraid of the big bad Wolf?” ovvero: “Chi ha paura del lupo cattivo?”. La paura del lupo, quel lupo che fin da piccoli è fuori dalla porta pronto a sbranarci, pronto a punirci nel momento in cui non stiamo nelle regole che la società ci impone. Eppure, non posso credere che questa scelta, in un autore attento come Edward Albee, sia solo un vezzo intellettualistico. (…) Virginia Woolf è un’autrice che crea un nuovo modo di narrare, un nuovo linguaggio. Una vera visionaria, una combattente instancabile per l’emancipazione femminile. La Woolf è presente anche in una idea di narrazione che riguarda lo stesso Albee: “Ogni volta che entra la morte, bisogna inventare, mentire, ricostruire. La morte la puoi vincere solo con l’invenzione”. Bisogna scegliere di spiazzare la morte, di vincere la depressione, la paura, forse anche di anticiparla proprio come fece la grande Virginia Woolf. Per fare tutto questo ho voluto circondarmi di un cast non ovvio, non scontato, un cast che possa spiazzare e aggiungere potenza a quella che spesso viene sintetizzata come una notturna storia di sesso ed alcool».