
REGGIO EMILIA – Un primo intenso giorno benedetto dal sole quello di Mons. Giacomo Morandi alla guida della Diocesi di Reggio Emilia e Guastalla, caratterizzato da un caloroso benvenuto che la comunità reggiana ha voluto riservare al suo nuovo pastore.

La giornata, dopo la partenza da Modena, è iniziata con la visita alla comunità di Rubiera e poi alla Casa Circondariale di Reggio Emilia, per proseguire alla Casa della Carità di San Giuseppe, che lui ha definito “un anticipo di paradiso in terra”. Quindi l’incontro con le Serve di Maria al monastero di Montecchio dove ha anche pranzato alla Casa del Clero e dove ha recitato l’ora media in compagnia degli anziani sacerdoti con cui si è intrattenuto per affettuosi saluti.

Nel pomeriggio l’Arcivescovo si è recato alla Basilica della Ghiara a Reggio Emilia per il primo incontro con la città: quello con i 140 giovani in rappresentanza delle relative unità pastorali. “Cominciamo questo cammino insieme – ha detto – evangelizziamo la gioia e la speranza. A essere discepoli di Cristo non si rinuncia a niente, mostriamo che essere giovani con Cristo è un’avventura meravigliosa. Sono grato e pieno di gioia per essere qui con voi, con tutti i miei limiti ma con tutto il cuore”, ha concluso un commosso Mons. Morandi.
Un trasporto che ha caratterizzato tutta la giornata del nuovo presule reggiano.

Dopo la preghiera di affidamento alla Beata Vergine, il Vescovo ha raggiunto piazza Prampolini; qui l’incontro e il saluto delle autorità civili e militari: l’augurio di Luca Vecchi, sindaco di Reggio Emilia “Nella sua opera potrà contare sulla leale e fattiva collaborazione con le principali istituzioni e la città intera. Bentornato e buon viaggio insieme” e di Giorgio Zanni, presidente della Provincia, “Il fare insieme è il tratto distintivo della nostra gente”, ha ricordato, riferendosi all’accoglienza ai profughi ucraini.

Il Vescovo Giacomo ha richiamato tre immagini simbolo che Gesù ha utilizzato per definire l’identità della Chiesa, e che saranno le linee guida del suo mandato: la luce, il sale, il lievito, simbolo di speranza, sapienza e coesione. “Gesù dice ‘Voi siete la luce del mondo’. La comunità cristiana è chiamata ad essere visibile, un punto di riferimento capace di offrire una parola illuminante. Su questa strada luminosa di carità vogliamo continuare a lavorare insieme. Quindi il sale, ‘voi siete il sale della terra’, simbolo della sapienza. La Chiesa desidera essere per tutti il luogo dove si coltiva la sapienza del cuore, dove trovare risposta ai tanti interrogativi. La terza immagine è il lievito. Basta poco lievito per avere un buon risultato, Gesù ci chiede di mescolarci per far lievitare la vita, il mio desiderio è che la nostra chiesa possa essere un buon lievito madre per la nostra città. Per questo inizio il mio ministero episcopale chiedendo di essere luce, sale e lievito per tutta la città”.
Infine l’ingresso in una Cattedrale gremita per la solenne Concelebrazione eucaristica alla presenza di due cardinali, 17 vescovi, 170 sacerdoti e 65 diaconi, mentre all’esterno, centinaia di reggiani hanno seguito la Messa dal maxi schermo sistemato fuori dalla Chiesa. Organizzazione perfetta per una giornata scandita da sorrisi e aria di solennità e di festa che ha accolto il 56enne arcivescovo modenese come nuova guida della città.





