REGGIO EMILIA – “Una ‘banda’ di ragazzotti senza coscienza ha ucciso un gatto in una nostra colonia”. Con queste parole Monica Pagliarini, presidente dell’associazione di volontari Laboratorio Verde che gestisce diverse colonie feline sul territorio reggiano, ha annunciato sui social l’ennesimo episodio di vandalismo ad opera di una ‘baby gang’, che però questa volta “ha davvero passato il limite. Tigro era un gattone meraviglioso, ci correva incontro ogni giorno al nostro arrivo – ci racconta Monica – Ed ha incontrato queste persone, che lo hanno ucciso a bastonate. Che poi, definirle “persone” è veramente un azzardo”.
L’episodio è accaduto durante lo scorso fine settimana, la struttura è stata danneggiata con atti vandalici e scritte, come già accaduto in passato. Ma questa volta l’azione distruttiva è andata oltre, e a farne le spese è stato uno dei gatti della colonia di Coviolo.
“Diventare grandi è la sfida più difficile che ci sia. Diventare persone valide, forti, coraggiose e oneste è ancora più difficile, perché il percorso da affrontare per arrivarci è pieno di difficoltà – sottolinea Monica Pagliarini – Quando siamo piccoli ci sono i nostri genitori a guidarci, a farci capire cosa è importante e cosa non lo è, qual è la strada giusta e quella sbagliata, ma anche questo è difficile. Fare i genitori è uno dei compiti più complessi che esistano, perché quando si diventa genitori si incontrano ogni giorno mille difficoltà, sempre nuove e impreviste.
La vita è stressante, il lavoro ha ritmi serrati, i figli ci mettono alla prova, spesso con capricci snervanti che non siamo in grado di reggere. Ed è qui che entra in gioco la nostra capacità genitoriale, perché se guardiamo in prospettiva capiamo che il ruolo dei figli è di metterci alla prova per portarci al limite, il nostro ruolo di genitori è quello di contrastare questi comportamenti per far loro capire dove è il limite, dove io che sono genitore ti consento di arrivare, e dove tu, figlio, impari pian piano che i ‘no’ aiutano a crescere, e ci preparano ad affrontare difficoltà ben più grandi che la vita ci metterà davanti”.
“Non sempre va così. In tanti anni di insegnamento ho scoperto che in molti casi la capacità genitoriale in questi ultimi anni si è persa, tanti credono che “basti il dialogo”, ed è cresciuta una generazione di giovani che in tanti casi non ha il senso del limite – continua – Se prendono un brutto voto i genitori intervengono, se vanno male a scuola è colpa degli insegnanti, e sono pronti ad appianare ogni loro difficoltà. Tanti adolescenti, un’età in cui non è ancora definito quello che si è, non avendo una guida alle spalle si perdono. Si sentono forti nel gruppo, mentre da soli sono fragilissimi, e si divertono a rovinare strutture pubbliche, danno fuoco ai cassonetti, bullizzano i loro coetanei ed arrivano ad azioni di vera violenza. E in questo siamo incappati noi”.
“Siamo un gruppo di volontari, come tanti per fortuna sul territorio, – spiega ancora la presidente – e ci occupiamo di colonie feline, raggruppamenti di gatti selvatici per i quali abbiamo costruito ripari che teniamo sempre puliti, e ogni giorno portiamo cibo e acqua. I gatti ci si avvicinano, ma solo in alcuni casi si fanno toccare, anche se alcuni di loro ci vengono incontro al nostro arrivo. In una delle nostre colonie, a Coviolo, sono iniziati, da alcuni mesi, atti di vandalismo. Casette scoperchiate, cibo rovesciato, oggetti rotti, cocci di vetro sparsi ovunque. Quelle “bravate” sciocche tipiche da adolescenti, e ogni volta abbiamo pulito, ripristinato tutto, riportato l’ambiente alla normalità. Adesso però hanno davvero passato il limite. Tigro era un gattone meraviglioso, ci correva incontro ogni giorno al nostro arrivo, era un gatto sano, bello, che pur nella condizione di gatto randagio era dolcissimo. Si perdeva a giocare con una foglia, si nascondeva nell’erba e balzava fuori quando si passava. Era sordo, quindi facilmente attaccabile. Ed ha incontrato queste persone, che lo hanno ucciso a bastonate. Che poi, definirle “persone” è veramente un azzardo.
Sono gang che tengono in scacco interi quartieri, ce ne sono tante a Reggio, e fanno danni ovunque, adesso senza più nemmeno la coscienza di capire che uccidere è un reato, anche uccidere un animale è un reato, ma sono minorenni e quindi non punibili. Qui ci troviamo di fronte a un bivio. Vogliamo lasciarli diventare dei criminali, o vogliamo che diventino una risorsa, un potenziale umano che possa davvero far diventare Reggio Emilia “città delle persone”?“.