“Un momento di giustizia per la città di Bologna, l’Emilia-Romagna e il Paese. Che dobbiamo in primo luogo alla tenacia dei parenti delle vittime e al lavoro incessante dell’Associazione che li rappresenta, oltre ovviamente a quello degli inquirenti. Un ulteriore approdo lungo la strada per arrivare alla piena verità su una strage terribile e inaudita, tuttora difficile anche solo da immaginare”.
Così il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e la vicepresidente Elly Schlein, dopo la sentenza della Corte d’Assise di Bologna al nuovo processo sui mandanti della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980, che ha visto la condanna all’ergastolo di Paolo Bellini e ad alcuni di carcere per Piergiorgio Segatel e Domenico Catracchia.
La vicepresidente Schlein era presente in aula alla lettura della sentenza. La Regione Emilia-Romagna si era costituita parte civile nel processo insieme al Comune di Bologna, all’Avvocatura Generale dello Stato e a oltre cento familiari delle vittime.
“L’atto di giustizia di oggi colma un vuoto aperto in questi anni da gravissimi depistaggi- proseguono Bonaccini e Schlein- e lenisce una ferita senza ovviamente che possa cessare il dolore di fronte a ciò che successe il 2 agosto 1980 e nei decenni successivi. Con la sentenza viene accertato il ruolo nella realizzazione della strage di esponenti dell’estrema destra collegati con apparati deviati dello Stato, e il ruolo dei finanziatori e degli organizzatori della strage”.
“Soprattutto oggi ribadiamo la nostra vicinanza all’Associazione dei familiari delle vittime, al presidente Paolo Bolognesi, a tutti coloro che hanno sofferto e che tuttora portano con sé le conseguenze della strage- chiudono presidente e vicepresidente-. Come Regione intendiamo continuare a sostenere l’Associazione dei familiari, collaborazione- concludono- che ha portato alla digitalizzazione dei documenti e degli atti processuali, materiale dal quale sono scaturiti gli elementi che hanno portato a questo nuovo processo”.