Il Prof. Ugo Pellini insieme agli studenti

Nella mattinata di oggi, presso la scuola secondaria di primo grado “E. Fermi” di Reggio Emilia, ha avuto luogo un evento di natura simbolica dal significato profondo e pregnante. Nell’ambito della Giornata Mondiale della Terra e ricordando quanto sia importante coltivare la Pace tra i popoli, in un periodo fortemente segnato da un conflitto bellico nel cuore dell’Europa, è stata messa a dimora una pianta di ulivo, segno di dialogo, speranza e pace tra le genti. Tre le classi del Fermi coinvolte nell’evento, classi che nel mese di marzo hanno accolto alunni sfuggiti, insieme alle loro famiglie, dall’Ucraina, terra martoriata dalla guerra.

Forte è stato l’impatto emotivo per gli studenti e i docenti intervenuti, così come è stato altrettanto importante l’aver coinvolto alcuni alunni nella predisposizione del terreno per accogliere il tenero virgulto che, si spera, diventi albero rigoglioso e imponente a ricordo della giornata di oggi.

Tutto ciò è stato possibile grazie a due persone speciali: la professoressa Linda Magnani che ha donato la pianta alla scuola e il professor Ugo Pellini, pubblicista e giornalista esperto di verde, di alberi e di scienze naturali.

Il professor Pellini ha introdotto la cerimonia con una breve prolusione che ha dato ancor più significato e lustro all’evento, ricordando quanto l’ulivo sia significativo in tante religioni monoteiste e con quali significati iconici esso abbracci e fortifichi il dialogo tra i popoli.

Ugo Pellini: “L’Olivo messo a dimora nel cortile della scuola Fermi assume un duplice e importante significato: quello ambientale, per la salvaguardia della terra e quello umano, per la coesistenza pacifica tra i popoli. Con l’inquinamento dell’aria e il riscaldamento del pianeta piantare alberi è infatti un investimento per il futuro; piantare un Ulivo poi diventa anche simbolico perché da sempre questa pianta è un segno di pace. In Grecia l’abbondanza dell’ olio per il cibo era considerata di vitale importanza; era assente nei periodi di guerra e forse proprio per questo era associato alla pacificazione. Anche per i Cristiani l’Ulivo è simbolo di pace: la colomba che Noè, dopo il diluvio universale, fece uscire dall’arca ritornò con un ramoscello di questa pianta; le acque si erano ritirate e la pace era tornata sulla terra. Cristo dal greco Cristos, significa Unto dal Signore, cioè consacrato con l’olio dell’Ulivo. Anche nel Corano Maometto descrive l’Ulivo come albero benedetto e portatore di luce e civiltà. La cerimonia, ricca di valori, vuol essere un messaggio per le future generazioni; a loro è infatti affidato il compito di impegnarsi per la difesa di questi due grandi valori.”

La pace si costruisce. Aprite gli occhi a visioni di pace!

Parlate un linguaggio di pace! Fate gesti di pace!

Perché la pratica della pace porta alla pace.” (Giovanni Paolo II)