REGGIO EMILIA – Riagganciare i fili della crescita dopo due anni di pandemia: un convegno dal titolo “Reti, risorse e risposte per una scuola che riparte dopo il covid” è stato organizzato dall’Istituto Comprensivo Don Dossetti di Cavriago in collaborazione con UAT, AMB XI, Provincia e ASL di Reggio Emilia di Modena e Montecchio, Unimore, LC Albinea-Ariosto e LC della Val D’Enza, Comune di Montecchio e di Cavriago.
Nato dall’esigenza di creare uno spazio di dialogo e interlocuzione fra Scuola a Sanità, al di fuori delle emergenze dei Provvedimenti che hanno scandito la vita della scuola e delle comunità in questi due lunghi anni di pandemia Covid, il convegno ha dato la possibilità di riflettere in una logica sistemica sulle risposte più efficaci all’impatto del Covid sulla salute mentale degli adolescenti, dei preadolescenti e dei bambini ma anche di adulti e famiglie. Il sistema scolastico e quello sanitario sono stati i settori che hanno affrontato in prima linea l’epidemia, cercando di attenuarne gli effetti devastanti.
Un confronto sui dati statistici ma anche sulle osservazioni qualitative che gli specialisti in neuropsichiatria, psicologia cognitiva e comportamentale, in pediatria e psicomotricità riabilitativa hanno portato nelle loro relazioni, offrendo tanti spunti e suggestioni per implementare le soluzioni più adeguate che le sperimentazioni in atto a vari livelli hanno rivelato come possibili risposte plurime e diversificate in base alle esigenze dell’utenza scolastica e alle specificità dei territori.
Dopo una prima parte del Convegno dedicata ai saluti istituzionali del Dirigente UAT di Reggio Emilia, Dr. Paolo Bernardi, della presidente della RETE prov.le delle scuole 1^ ciclo, dr.ssa Paola Campo, della Vicepresidente della Provincia, dr.ssa Ilenia Malavasi e della Sindaca di Cavriago. Sig.ra Francesca Bedogni si sono svolte le tre relazioni centrali, incastonate in modo da avere una sequenza di analisi dal macro al micro, dal quadro generale agli aspetti più specifici e peculiari.
La relazione di apertura è stata tenuta dalla Prof.ssa Silvia Ferrari ( Professore Associato in Psichiatria e Dirigente integrato presso la Clinica Psichiatrica del policlinico di Modena) un quadro generale dei dati della pandemia, anche a livello europeo e mondiale e mettere in evidenza l’impatto psicologico del Covid sulla salute mentale dei giovani. Sono stati presentati rilevazioni statistiche molto aggiornate e puntuali dei sintomi principali dello stress psicologico (PTSD Post Traumatic Stress Disorder) e degli stati ansioso-depressivi che lo accompagnano, con un picco significativo registrato nel marzo-aprile del 2020. La relazione si è anche soffermata sulla sovraesposizione mediatica riservata al Covid, cioè l’infodemic che è caratterizzata da un’eccessiva quantità di informazioni alcune false e ingannevoli di cui fanno parte anche fenomeni come la disinformazione, la diffusione del pensiero irrazionale e delle Conspiracy Theories , cioè teorie che spiegano i fenomeni sociali come frutto di complotti.
La seconda relazione della dr.ssa Rossana Piron ( Responsabile del Centro Clinico Studi Cognitivi di Sassuolo ha analizzato i riflessi del Covid su bambini, adolescenti e famiglie, esponendo dati statistici molto interessanti perché ad esemio sono risultati significativi livelli di tristezza più nelle femmine che nei maschi e con un’intensità maggiore nella fascia dei 14-19 anni rispetto a quella degli 11-13. Sono stati proposti anche i fattori di rischio maggiori relativamente al contesto socio-economico e alle reti di relazioni in cui sono inseriti. La specialista ha rimarcato quanto sia più destabilizzante per i bambini non capire quanto sta accadendo piuttosto che conoscere la verità. Dunque non dire “ andrà tutto bene” ma “ci sono dei problemi ma insieme li affronteremo e li risolveremo”. Molto interessante la conclusione che ha sottolineato i fattori di successo nel contrasto delle conseguenze negative: la precocità dell’intervento, il contesto sereno e stabile, il ricorso ad evidenze scientifiche e dati oggettivi, un accompagnamento costante e incoraggiante .
La terza relazione del Dr. Alessandro Volta (Direttore delle Cure Primarie e del programma del Mire ) ha incentrato il discorso sui bambini nella fascia di età 0-6 per i quali i segni dell’impatto della pandemia sono meno visibili ma ci sono perché sono i aumento le patologie auto-immuni, i disturbi di sonno e di alimentazione. Sono mancate le reti di passaggio con i loro coetanei e, poiché l’apprendimento è un fatto sociale, l’isolamento e la solitudine hanno influenzato non solo i processi cognitivi ma anche lo sviluppo psico-fisico. I bambini vanno aiutati all’autoregolazione, a risistemare la loro vita favorendo il più possibile il contatto con la natura, le attività motorie all’aperto, il gioco e la creatività con gli altri, la socialità, la progettualità, la libertà e la manipolazione concreta di materiali e oggetti.
La terza parte del Convegno ha portato la voce dei territori con le due relazioni della Dr.ssa Nicoletta Natalini, Direttore Sanitario dell’ASL di Reggio Emilia che ha parlato della campagna vaccinale nel nostro territorio e di Fausto Torelli, Sindaco di Montecchio (Comune capoluogo del Distretto della Val D’Enza) che ha esposto in modo molto ricco e articolato tutte la principali conseguenze del Post Covid e del Long Covid, con proposte sistemiche di ristrutturazione della sanità territoriale.
Infine la quarta parte del Convegno è stata riservata a due progetti territoriali molto importanti perché vedono i ragazzi come protagonisti. Lo sportello psicologico che nell’a.s. corrente è stato svolto in maniera costante, sistematica e molto efficace dalla dr.ssa Cristina Ondolfi, psicologa scolastica ed esperta dell’età evolutiva. Le osservazioni riportate hanno restituito un quadro esaustivo e molto veritiero del disagio degli adolescenti ma anche dei genitori e delle famiglie nel fronteggiare un fenomeno inedito e destabilizzante come una pandemia. Il secondo progetto “DAD GENERATION” è un progetto del Comune di Cavriago su finanziamento regionale che riunisce in rete diversi soggetti del territorio, pubblici e privati, che hanno dato spazio a progetti, idee e realizzazioni proposte dai ragazzi di diverse età scolari per indirizzare e rielaborare il disagio post pandemia e prevenire le devianze. Il progetto è stato presentato dal sociologo dr. Giovanni Mazzoli e da due esperte della Cremeria, Ente di Formazione che opera a Cavriago per riqualificare adolescenti e adulti nel long-life learning.
Una mattinata molto ricca e intensa che ha offerto spunti di riflessione e dati significativi su cui meditare e riprogrammare le azioni educative, sanitarie e sociali che i diversi Enti e Soggetti del territorio possono mettere in campo in modo sinergico. Infatti un dato incontrovertibile che tutti hanno rimarcato è proprio quello della sinergia fra soggetti, risorse e competenze diverse che devono convergere su obiettivi di medio e lungo periodo in modo concomitante e convergente.
Tutti gli interventi, le relazioni e le slides a corredo sono già visibili e fruibili sul sito del ‘IC Don Dossetti ww.istitutodossetti.edu.it.