Torniamo a parlare del caso e dell’indagine sull’esibizione della band P38 dello scorso primo maggio con la bandiera delle brigate rosse al circolo Arci Tunnel a Reggio.

Gli atti della Digos di Reggio, la sezione della polizia che si occupa di reati politici, e che in questi giorni ha identificato i 4 componenti della band, sono stati trasmessi alla procura di Torino e questo perché, a quanto pare, il tribunale piemontese aveva già avviato un’indagine a carico del gruppo dopo l’esibizione della stessa a Pescara il 25 aprile e a seguito della segnalazione presentata da un altro famigliare di una vittima di terrorismo. E, da quanto filtra fino ad ora, l’indagine piemontese potrebbe essere per apologia di terrorismo come capo d’imputazione.  

Intanto dopo il concerto del primo maggio la Digos di Reggio ha identificato tutti e 4 i componenti della band P38 che sono salentini.

Resta indagato per istigazione a delinquere in concorso con la band, il presidente del Circolo Arci Tunnel Marco Vicini il quale nei giorni scorsi è stato convocato in questura su delega della procura al capo della Digos, il dirigente Lucio di Cicco e, tutelato dal suo avvocato. Vicini in questura non ha rilasciato dichiarazioni.