La montagna di sabbia ha ormai superato il livello dell’argine maestro. Chi transita dal lido borrettese non può che osservare quell’enorme quantità d sabbia che ormai da settimane le ruspe della Flumar stanno spostando dalle bocche dell’impianto di bonifica verso il centro del fiume in grave deficit idrico, per consentire all’acqua di arrivare agli stessi impianti per poi essere immessa nei canali che servono per l’irrigazone delle campagne della vasta zona del nord Italia.

Si lavora anche fino a 14 ore al giorno compresi sabato e domenica per mantenere libere dalla sabbia le idrovore della bonifica che permettono all’acqua del Po di essere immessa nei canali di bonifica per l’irrigazione.

La lunga durata del giorno aiuta e facilita questa operazione e quando si registra un minino incremento del livello del fiume grazie ai rilasci dei laghi o temporali violenti ma sporadici se ne appriffita per aumentare la quantità d’acqua immessa dalle pompe nel sistema della bonifica per garantire appunto risorsa che in questo momento è vitale per l’agricoltura.

L’assenza dei tanti annunciati sbarramenti di cui si parla ormai da decenni impedisce di trattenere la risorsa idrica quando c’e, facendo finire in mare milioni di metri cubi d’acqua dolce ogni giorno.

Almeno 10 operai stanno lavorando senza sosta per scavare la sabbia della zona degli impianti idrovori, senza questa operazione infatti la sabbia bloccherebbe le bocche delle pompe rendendo impossible il prelievo idrico per le campagne.