REGGIO EMILIA – Sono iniziati gli eventi estivi a Villa Levi, che vedono la partecipazione di centinaia di persone. In occasione di queste iniziative, per il passaggio verso il parcheggio allestito nei prati fuori dalla Villa, viene utilizzato dalle auto un viottolo non asfaltato in origine utilizzato per l’entrata in villa da parte della famiglia Levi, con i calesse. Ciò ha degenerato il fondo del viottolo, deformandolo e privandolo della ghiaia e rendendo in questo modo difficoltoso il passaggio dei pedoni causa del sollevamento di nuvole di polvere. L’appello arriva da un cittadino residente a Coviolo.
“Gli eventi estivi a Villa Levi, come “Coviolo in Festa” e altri, vedono la felice partecipazione di giovani, meno giovani, musica e feste – scrive il sig. Enzo Donnarumma – Tengo a precisare che sono assolutamente in accordo a questi eventi; abbiamo un piccolo patrimonio tra villa e parco e partecipo volentieri a queste iniziative anche per far conoscere questo sito dimenticato per anni. Ed è proprio per questo che scrivo: sono orgoglioso e altresì geloso del patrimonio di Villa Levi, e anche molto contrariato dal fatto che questa bellezza del territorio venga in alcune situazioni ‘devastata’. In particolare, mi riferisco al viottolo non asfaltato che da via Bartolo da Sassoferrato porta alla Villa”.
“Il viottolo, di circa 800 metri in origine utilizzato per l’entrata in villa da parte della famiglia Levi con i calesse, – prosegue Donnarumma – oggi viene utilizzato da centinaia di persone alla settimana a piedi e in bicicletta, con bambini e passeggini, con cani al guinzaglio, ma purtroppo in occasione di eventi, viene utilizzato come uscita ed entrata per il passaggio verso il parcheggio allestito nei prati, fuori dalla Villa.
Questo continuo passaggio di auto, anche a velocità sostenute, ha degenerato il fondo del viottolo, deformandolo e privandolo della ghiaia e rendendo in questo modo difficoltoso, a causa del sollevamento di nuvole di polvere, il passaggio dei pedoni che si recano in Villa o per le passeggiate”.
“Mi sono permesso di effettuare analisi di fattibilità logistica – conclude – per permettere l’entrata, il parcheggio e l’uscita delle vetture in sicurezza e senza il continuo danneggiamento della pavimentazione, proponendo il piano al responsabile di un evento, ma ho constatato dei limiti e ho l’impressione che vengano accampate scuse su incomprensibili motivi di sicurezza ma che in realtà non sia stato compreso il problema”.