Il prefetto Iolanda Rolli

REGGIO EMILIA – Il prefetto di Reggio Emilia, Iolanda Rolli, ha voluto salutare il primo dirigente della polizia di stato, dr. Antonio Stavale, e il tenente colonnello dei carabinieri Stefano Bove, che lasciano la nostra città per assumere altri, più importanti, incarichi, e manifestare loro il suo apprezzamento per il lavoro svolto in questi anni a servizio dei cittadini di questa provincia, con competenza tecnica e professionale.

Il prefetto ha anche ricordato la lealtà con la quale si sono rapportati con la prefettura, con i colleghi delle forze di polizia e con le istituzioni cittadine nel corso della loro attività a Reggio Emilia.

Nell’occasione, il prefetto ha voluto ringraziare, insieme al dr. Stavale ed al tenente colonnello Bove, tutti coloro che sono impegnati nel gruppo interforze della prefettura che, con grande spirito di collaborazione, hanno consentito di porre in essere alcune importanti iniziative nel settore dell’antimafia.

Sono state infatti affrontate problematiche di particolare complessità, con grande rigore e determinazione, ottenendo risultati estremamente visibili: in particolare, sono 54 i provvedimenti di natura interdittiva antimafia che sono stati adottati dall’inizio del 2022, che, sommati alle 38 interdittive del 2021 ed alle 8 emesse dal momento dell’assunzione dell’incarico (27 luglio 2020), portano a 100 il numero complessivo dei provvedimenti firmati dal prefetto Rolli.  

Nell’anno 2021, rispetto al 2020 ed alla media degli anni precedenti, si è registrato un aumento del 145%. Peraltro, considerato l’andamento del corrente anno, questa percentuale è destinata a subire un significativo incremento nel 2022.


« Vi ringrazio per il vostro lavoro e per i tanti risultati conseguiti » – ha concluso il prefetto al termine dell’incontro con il personale della prefettura e delle forze di polizia impegnato nel settore antimafia – «Dobbiamo essere orgogliosi di quanto abbiamo fatto, non era assolutamente scontato se si considera che ci riferiamo all’attività svolta in un momento reso ancora più difficile dall’emergenza pandemica che ha afflitto il Paese ».