Le piogge delle ultime settimane hanno portato sollievo al bacino idrico del Po, ma la situazione resta generalmente critica. Il monitoraggio dell’Osservatorio sul fiume conferma l’allerta rossa, ossia uno scenario di severità elevata.
Il deficit accumulato nei tanti mesi senza precipitazioni ha creato un differenziale quasi incolmabile e insufficiente a compensare, entro la fine dell’anno, le quote medie disponibili di acqua. I benefici portati dai temporali dei giorni scorsi si sono rapidamente esauriti.
Le registrazioni nelle apposite stazioni lungo l’asta del Po parlano comunque di un quadro parzialmente rigenerato, soprattutto considerando la vicina conclusione della stagione di irrigazione e di alcune colture anticipate come il pomodoro.
Nel ferrarese ad esempio a fine luglio la quota idrica del non superava i 114 mc/s, mentre si è attestata a 540 mc/s subito dopo le piogge ed ora staziona stabilmente attorno ai 400, un dato che consente di fermare la risalita delle acque salmastre. Il cuneo salino alla foce è infatti passato dai quasi 40 km di fine luglio ai circa 18 km attuali.