REGGIO EMILIA – Dopo il susseguirsi di notizie allarmanti riguardanti il progetto delle supercar elettriche della joint venture Silk Faw, ora scendono in campo anche Lega e M5S, che interrogano la giunta regionale per chiedere conto della situazione.

“Il 5 agosto – ha spiegato la Lega – era stato indicato quale data per il rogito di acquisto del terreno in località Gavassa (Reggio Emilia) dove era prevista l’espansione del sito industriale ma non si è arrivati alla conclusione. È di questi ultimi giorni il susseguirsi di ulteriori notizie preoccupanti che riguardano, oltre il mancato acquisto del terreno di Gavassa, le dimissioni dei manager e le preoccupazioni sulle effettive garanzie finanziarie a supporto del piano di investimento e sviluppo che metterebbero a rischio posti di lavoro”.

La Lega, ricordando che l’azienda ha partecipato a un bando regionale ottenendo un contributo di oltre 4 milioni di euro, chiede inoltre se alla giunta siano stati comunicati formalmente gli esiti della riunione svolta dai vertici aziendali il 25 luglio scorso e se sia stata fissata la data in cui all’Assemblea legislativa verranno comunicati i contenuti di quell’incontro, sollecitando, quale prima data utile, quella della prima convocazione dopo la pausa estiva.

A chiedere, con un’interrogazione, l’intervento della giunta regionale sull’attuazione del progetto reggiano per la realizzazione di supercar elettriche è anche il Movimento 5 stelle.

Per i cinquestelle “risultano in vistoso ritardo o addirittura non mantenuti gli impegni della società sino-americana Silk Faw (ora Silk sports car) per insediare a Gavassa di Reggio Emilia un grande stabilimento industriale per la produzione di supercar ad alimentazione elettrica: un investimento miliardario, su un terreno di 360mila metri quadri, e la prospettiva di migliaia di posti di lavoro (compresi quelli indiretti)”. Inoltre, aggiungono, “nelle ultime settimane, con un vistoso crescendo negli ultimi giorni, si sono succedute notizie molto preoccupanti: è il caso sia del mancato pagamento degli stipendi da quattro mesi alle maestranze, professionisti ad alta specializzazione (come denunciato dai 17 dipendenti e dalle organizzazioni sindacali), sia del ritardo nel versamento del canone d’affitto trimestrale alla STU Reggiane e Iren Rinnovabili, per la locazione di spazi nell’area del locale Tecnopolo, e sia i rilevanti debiti (circa 30 milioni di euro) che la società avrebbe accumulato nei confronti di diversi fornitori”. I pentastellati vogliono quindi sapere dall’esecutivo regionale “se non ritenga necessario rivedere gli impegni economici assunti (un investimento previsto di 4,5 milioni di euro), anche coinvolgendo il Comune di Reggio Emilia e le parti sociali”. Chiedono poi all’amministrazione “se intenda informare periodicamente l’Assemblea in ordine all’avanzamento del progetto e al contributo regionale previsto”.