di Giuseppe Adriano Rossi
REGGIO EMILLIA – Martedì prossimo 6 settembre, don Giuseppe Dossetti, eminente figura del clero reggiano-guastallese e parroco dell’Unità Pastorale Santa Maria Maddalena, compie 80 anni.
E martedì la comunità parrocchiale si ritroverà alle ore 18.30 nella chiesa di Gesù Buon Pastore, in viale Umberto I per la celebrazione eucaristica nel corso della quale sarà ricordato e festeggiato il compleanno di don Giuseppe.
Nato a Cavriago il 6 settembre 1942 da Ermanno e Angiolina Corradini, don Giuseppe Dossetti è cresciuto e si è formato nella parrocchia cittadina di Santo Stefano. Conseguita la maturità classica nell’a.s. 1959-1960, si è laureato in lettere nell’Università di Bologna. Poi ha intrapreso gli studi teologici e ha conseguito la licenza in teologia al Pontificio Istituto Sant’Anselmo di Roma.
Don Giuseppe è stato consacrato sacerdote in Cattedrale a Reggio il 2 ottobre 1971 dal vescovo Gilberto Baroni che nell’omelia della Messa di ordinazione gli affidò queste consegne: “Sta e starà in te attizzare in tutti gli uomini il carisma che è in te, vivere di fede, della fede nella Parola di Dio che mantiene le promesse. Sii fedele, dunque, alla Parola. Tua norma di vita sia vivere come gli apostoli: impegnato nella preghiera e nella distribuzione della Parola”.
E aggiunse la raccomandazione di essere dispensatore di bene per tutti gli uomini e di grazie; consegne a cui certamente don Giuseppe ha tenuto fede in questi cinquantun di intenso e generoso sacerdozio.
Dopo l’ordinazione ha fatto fino al 1982 l’esperienza di prete operario; contemporaneamente è stato vicario cooperatore allo Spirito Santo (1971-1974) e incaricato per la pastorale nel quartiere Bainsizza (1974-1982).
Nel 1982 il vescovo Baroni lo ha nominato responsabile del Ce.I.S. per l’assistenza ai tossicodipendenti; in questo ruolo – che tuttora svolge con grande passione e tenace, generosa dedizione – ha promosso importanti e preziosi progetti. E’ presidente del Centro di Solidarietà di Reggio Emilia Onlus.
Intensa e instancabile è la sua attività di apprezzato insegnante nell’Istituto di Scienze religiose.
Un’altra importante tappa del ministero sacerdotale di don Giuseppe – contrassegnato da fede profonda, lettura attenta della Parola e intensa preghiera – è stata nel 1996 la nomina a parroco di San Pellegrino, succedendo a mons. Angelo Cocconcelli. Poi è divenuto moderatore dell’Unità Pastorale “Santa Maria Maddalena”, che comprende le parrocchie di San Pellegrino e Gesù Buon Pastore. Ha intrapreso una impegnativo progetto di restauro della chiesa parrocchiale di San Pellegrino (c.c.b. per le offerte per il restauro della chiesa di San Pellegrino presso UNICREDITBANCA: IBAN IT 09 C 02008 12824 000100266113)
E’ autore di varie pubblicazioni, tra cui il “Manuale per la preparazione degli adulti alla Cresima” e “2014. Cento anni di storia non sono bastati”, per le Edizioni San Lorenzo.
Nei due volumi “Il tesoro della Parola”, che raccolgono le sue omelie degli anni liturgici 2016/17 e 2017/18 traspaiono evidenti: chiarezza, profondità, competenza, sensibilità pastorale che dimostrano come don Giuseppe sappia svelare nella “predica” delle Messe parrocchiali la ricchezza e la bellezza del Vangelo.
Punto di riferimento per tanti laici e confratelli, don Giuseppe con i suoi magistrali interventi sa incidere profondamente nella vita della Chiesa e della società reggiana.
E’ nipote di don Giuseppe Dossetti, costituente, esponente di primo piano della Democrazia Cristina, poi sacerdote e fondatore della Piccola Famiglia dell’Annunziata.
Instancabile è l’attenzione di don Dossetti per i poveri e per chi vive in condizioni di disagio: nella storica canonica di San Pellegrino – già prima sede del CNL – hanno sempre e continuano a trovare accoglienza e aiuto.
Don Giuseppe ha guidato per anni intensi pellegrinaggi in Terra Santa. Nel corso di quello svolto nel marzo 2019 si interrogò sul senso del pellegrinaggio nel terzo millennio – contrassegnato da un ritmo di vita frenetico, compulsivo, con l’agenda sempre piena, senza un attimo di pausa per sé; frastornati da mille voci, attratti dalle sirene del consumismo, dei “falsi profeti”, da innumerevoli fake news. Sottolineò in quella occasione che il pellegrinaggio significa proprio lo stacco dalle occupazioni quotidiane, l’occasione di meditare il mistero della Salvezza, il fare spazio al silenzio come fece Maria, Ecco la rilevanza del recarsi nei luoghi di Gesù, dove fondamentali e costitutivi risultano il tempo per il silenzio, la riflessione personale, il colloquio con il Signore, la meditazione del Vangelo.