Il Regno Unito, i paesi del Commonwealth e il mondo intero hanno detto addio alla Regina Elisabetta, morta ieri a 96 anni mentre si trovava al Castello di Balmoral, la residenza preferita dalla sovrana, in cui era solita trascorrere le vacanze estive.

Probabilmente quando la Bbc ha dato al mondo la notizia ufficiale, la sovrana si era già spenta da alcune ore: il primo ministro Liz Truss è stato infatti informato della morte della regina alle 16,30 (le 17,30 in Italia), lo ha dichiarato il portavoce della premier. In tempo per salutare i due figli maggiori, Carlo, primogenito ed erede al trono, e Anna, ma non il resto della famiglia, accorsa al suo capezzale in auto e in aereo.

La folla ieri sera davanti a Buckingam Palace

Una folla commossa si è radunata ieri davanti a Buckingam Palace, fin dal primo annuncio del Palazzo con cui si rendeva noto un improvviso peggioramento delle condizioni di salute di Elisabetta. L’afflusso di gente è ripreso con intensità fin dalle prime ore del mattino nei luoghi simbolo della monarchia, mentre l’immagine della sovrana domina i media, dai social a tutte le prime pagine dell’informazione.

Una figura di eccezionale rilievo entra nella storia – le parole del presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella nel messaggio di condoglianze – Se ne ricorderà l’autorevole saggezza e l’altissimo senso di responsabilità, espresso soprattutto nella generosità di spirito con la quale la Sovrana ha consacrato la sua lunga vita al servizio dei cittadini britannici e della più ampia famiglia del Commonwealth. Nel corso di sette decenni ha rappresentato per milioni di donne e uomini un esempio di dedizione, mantenendo uno sguardo sempre rivolto al futuro e alle esigenze dei tempi che ha attraversato”.

Oggi l’attenzione si sposta a Londra, dove è in programma l’arrivo di Carlo, in veste di nuovo re, con accanto la neo regina consorte Camilla. Carlo III dovrebbe ricevere la premier Liz Truss – a cui appena tre giorni fa Elisabetta aveva dato l’incarico come ultimo atto di un regno improntato al senso del dovere – e che in serata diffonda un messaggio televisivo al Paese.