
di Giuseppe Adriano Rossi
Una folta delegazione della diocesi, guidata dall’arcivescovo Giacomo, ha partecipato in Albania all’inizio di settembre alle celebrazioni del decennale dell’inaugurazione della Casa della Carità a Laç Vau-Dejës – diocesi di Sapa –, dove sono presenti di due suore carmelitane minori: suor Rita Ferrari e suor Maria Angelica Borracino.
E’ stata questa la prima visita di mons. Morandi alle missioni diocesane.

Trentennale è ormai il legame della chiesa reggiano-guastallese con il Paese delle aquile: nel 1992 don Luigi Guglielmi, nominato direttore della Caritas diocesana dal vescovo Giovanni Paolo Gibertini, compiva un viaggio pastorale in Albania. Fu una visita drammatica, perché in quell’occasione il giovane sacerdote fu colpito a Scutari da un proiettile sparato da un giovane, a cui poi concesse il perdono. Il proiettile gli rimase conficcato nel corpo fino alla morte.
Da allora il legame tra la Chiesa reggiano–guastallese e quelle albanese non si è mai interrotto, in particolare con la diocesi di Sapa, guidata dal 2007 al maggio 2016 dal vescovo Lucjan Avgustini, a cui è succeduto mons. Simone Kulli.

Il vescovo Lucjan Avgustini nel 2012 venne in visita a Reggio e incontrò il vescovo Adriano Caprioli e don Carlo Fantini, già missionario “fidei donum” in Albania. Nell’intervista concessami presso la Casa della Carità di San Girolamo affermò: “Mi sono innamorato delle Case della carità e del carisma di don Mario Prandi nel giugno 2007”, nel corso di una visita compiuta qualche mese dopo la sua consacrazione episcopale alla nostra diocesi, raggiungendo anche Fontanaluccia. “E’ importante, ribadiva sempre mons. Avgustini, mantenere vivo e consolidare questo legame tra le Chiese sorelle di Reggio Emilia-Guastalla e di Sapa”.

La cattedrale di Sapa, la prima intitolata a Madre Teresa di Calcutta, venne inaugurata il 6 settembre 2008 e per l’occasione l’ausiliare Lorenzo Ghizzoni portò in dono le reliquie dei Santi Grisanto e Daria e della beata Scopelli.
E proprio nella cattedrale lo scorso lunedì 5 settembre, festa di Santa Teresa di Calcutta, si è svolta la concelebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Simone Kulli; l’omelia è stata pronunciata dall’arcivescovo Giacomo Morandi. Dopo la Messa, i celebranti e i tantissimi fedeli si sono ritrovati sul piazzale antistante per pregare davanti alla stasttua di Made Teresa
Della delegazione diocesana facevano parte i seminaristi con il rettore don Alessandro Ravazzini, componenti del Centro Missionario Diocesano con il direttore don Pietro Adani, il segretario vescovile don Emanuele Sica e don Carlo Fantini.
Durante la visita in Albania i partecipanti hanno anche potuto ascoltare – il 6 settembre a Scutari nella chiesa delle Stimmatine – un’efficace testimonianza sulla religiosa stimmatina Maria Tuci dalla viva voce di una compagna di scuola. Maria Tuci morì nel 1950 a seguito delle atroci vessazioni subite in carcere dopo l’arresto voluto dal regime che perseguitava i cattolici; è l’unica donna compresa nell’elenco dei 38 martiri vittime del feroce regime comunista albanese e beatificati da papa Francesco nel 2016.