I fatti risalgono allo scorso 14 maggio quando una famiglia residente in città contattò il 113 chiedendo l’intervento della Polizia perche ignoti avevano lanciato contro la porta di casa due bottiglie incindiarie.

Le immediate indagini, pur con stupore, si concentravano sui figli minorenni della famiglia e su un contrasto, apparentemente banale, intercorso con altro gruppo di coetanei. Gli appartenenti al gruppo con cui era nato un litigio, infatti, erano noti e monitorati dalla Squadra Mobile reggiana perché già emersi in contesti criminali.

Sulla scorta delle prime informazioni raccolte dagli investigatori, la Procura della Repubblica delegava alcune perquisizioni. In particolare, a carico di un minore, già gravato da precedenti, anche recenti, per reati contro il patrimonio e la persona, sono stati raccolti gravi indizi inerenti al porto ed alla detenzione di bottiglie incendiarie.

Al termine degli approfondimenti investigativi, coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Minorenni di Bologna, il GIP ha emesso una misura cautelare personale per il collocamento in comunità a carico del minore quale presunto autore del gravissimo episodio. Ieri il personale della Squadra Mobile ha dato esecuzione alla misura cautelare provvedendo a collocare in comunità il minore.