di Isabella Trovato
REGGIO EMILIA – Da nove parlamentari reggiani a tre, forse quattro o al massimo cinque con quella che, tecnicamente si definisce ripartizione dei resti. E’ questo in sintesi quello che le urne hanno restituito al territorio reggiano per effetto del taglio dei parlamentari e dell’attuale legge elettorale che ha visto una suddivisione del voto in collegi, con la vincita nei faccia a faccia all’uninominale e la ripartizione delle preferenze nei proporzionali.
Una situazione nuova per l’Italia intera e dunque anche per la nostra provincia. Con le elezioni del 2018 Reggio aveva portato in Parlamento nove reggiani, alla camera si erano insediati Graziano Delrio, Andrea Rossi e Antonella Incerti per il PD, Gianluca Vinci prima della Lega poi confluito in Fratelli d’Italia, Benedetta Fiorini eletta a Sassuolo ma comunque reggiana, prima in Forza Italia poi passata alle Lega, Maria Edera Spadoni e Davide Zanichelli per il movimento 5 stelle, e al Senato Vanna Iori per il PD e Maria Laura Mantovani per il movimento 5 stelle. Ad oggi, alle ore 15:30 momento della pubblicazione di questo articolo, l’eletta certa è Ilenia Malavasi del Pd, ex sindaco di Correggio, perchè correva all’uninominale.
E poi sono stati eletti e dunque riconfermati perchè erano già in Parlamento, Graziano Delrio, del Pd ora al Senato, (correva nel proporzionale) e Gianluca Vinci di Fratelli d’Italia, anche lui correva al proporzionale, e torna dunque deputato alla Camera. Dunque tre rispetto a nove. In forse al momento ci sarebbe Andrea Rossi, bisognerà attendere ancora la conta di tutti i voti in tutta l’Italia e per effetto della ridistribuzione dei resti potrebbe avere qualche possibilità e poi Davide Zanichelli per i pentastellati, per lui ancora più difficile la riconferma. Questo il quadro generale. Intanto per effetto di questo voto, le prime conseguenze ricadono sulle leadership.
Mentre per il centro destra trionfa la figura di Giorgia Meloni, quella di Salvini deve fare i conti con la caduta delle preferenze rispetto alle precedenti elezioni. Il centro sinistra invece dal canto suo, per voce dello stesso Letta, apre alla corsa al nuovo segretario.