REGGIO EMILIA – Ancora una volta il patrimonio dei Musei Civici si arricchisce di testimonianze importanti della cultura artistica reggiana del Novecento, grazie alla generosità della Professoressa Mariarosa Villani che, attraverso l’intermediazione dell’Associazione Insieme per i Musei di Reggio Emilia, ha donato alla città tre dipinti della sua collezione a cui se ne aggiungono due di proprietà della stessa Associazione.
Sabato 1 ottobre ore 11.00 presso Palazzo dei Musei il Presidente di Insieme per i Musei di Reggio Emilia Arch. Lorenzo Ferretti Garsi, insieme alla Dott.ssa Valentina Galloni (Dirigente dei servizi culturali e Direttrice dei Musei), ha presentato a una numerosa platea di cittadini la donazione dei dipinti della collezione Villani, che si aggiunge ai già numerosi e fondamentali nuclei collezionistici raccolti dal padre di Mariarosa, l’ingegnere Antonio Villani, e in seguito donati dalla figlia ai Musei Civici di Reggio Emilia, quali i bronzetti etruschi, il fondo di disegni antichi, il fondo di miniature, per giungere al recente busto di Redentore di scuola Verrocchiesca. L’Arch. Maria Cristina Costa ha tracciato per il pubblico un profilo della signora Mariarosa Villani, ricordando il suo ruolo nella vita culturale e artistica di Reggio Emilia, la sua passione per il collezionismo e il suo importante contributo negli studi su Lelio Orsi.
La Dott.ssa Maria Montanari (Funzionario dei Musei Civici) ha presentato i cinque autori dei dipinti donati, che ci parlano di un’epoca in cui Reggio Emilia era una città che coltivava una scena artistica molto attiva, cresciuta nel solco della propria tradizione e alimentata da un collezionismo locale attento oltre che da commesse pubbliche di notevole importanza.
Proprio in questo ambito ebbe particolare rilievo Anselmo Govi (1893 – 1953) formatosi con Cirillo Manicardi alla Scuola di Disegno, e in seguito studente all’Accademia di Brera. La sua carriera è strettamente legata a Reggio Emilia e alla sua storia: è stato presidente della Cooperativa pittori, direttore dell’Istituto d’arte Chierici, e ha decorato a partire dagli anni venti alcuni dei luoghi più iconici della città: la cupola e il sipario del teatro Ariosto, lo scalone monumentale di palazzo Ancini, la cupola della chiesa di San Pietro e l’ingresso del cimitero suburbano.
Anche Ferruccio Orlandini (1896 – 1983), attivo soprattutto nell’ambito scultoreo, viene da Manicardi e dalla sua scuola. La sua produzione pittorica risente molto della temperie locale, e si avvicina a quella dei suoi coetanei. Aggiornato al linguaggio figurativo di Novecento, ha come massimi esempi Adolfo Wildt ed Arturo Martini.
Remo Tamagnini (1911-1983) fu allievo di Ottorino Davoli da cui acquisisce il gusto per una pittura di sensibilità ancora romantica, aggiornata dal postimpressionismo e dalla cultura di Novecento.
Sono poi testimoniate esperienze più innovative, come quella di Omero Ettorre (1923 – 2002), che arriva a Reggio Emilia da Giulianova a 23 anni e subito si unisce al gruppo dei pittori reggiani aderenti alla temperie neorealista con altri suoi colleghi, per poi indirizzarsi verso l’informale, con un occhio verso gli inglesi Sutherland e Bacon, e in seguito sperimentare forme di astrazione radicale.
Piero Cervi (1923-2016) infine, architetto ma da sempre appassionato di pittura e grafica, è stato assistente di Pompilio Mandelli a Bologna nei suoi corsi all’Accademia di Bologna. Cervi propone una pittura che si rivolge all’inizio del Novecento, con la sua solidità cezanniana, un attimo prima che essa si tramutasse nel cubismo.
Insieme per i Musei di Reggio Emilia è un’associazione nata nel 2016 e tesserata FIDAM (Federazione Italiana Amici dei Musei), con lo scopo di valorizzare il variegato panorama museale della Città attraverso la diffusione della conoscenza dei Musei, l’acquisizione di nuove opere ed il restauro di beni di loro proprietà. Il presidente è l’Arch. Lorenzo Ferretti Garsi.
Dal 2016 i progetti più significativi realizzati sono statila donazione ai Musei Civici di Reggio Emilia di un grande dipinto di Anselmo Govi raffigurante Satiro e ninfa in un bosco reperita sul mercato antiquario, grazie al generoso contributo dell’azienda di Cavriago Me-cart, e proveniente dalla nota collezione reggiana legata alla restauratrice Angela Sormani Gorrisi; altra donazione è stata la piccola grafica di Fortunato Depero raffigurante Reggio Emilia, grazie a Enrico Naldi, titolare della libreria Antiquaria il Portone. In occasione dei 400 anni dalla fondazione della Basilica della Ghiara è stato finanziato il restauro di una delle più importanti pianete settecentesche di proprietà del museo della basilica.
Grazie al sostegno di Tilde Villani Meo ed all’impegno dell’associazione Insieme per i Musei di Reggio Emilia è stata donata ai Musei dalla Signora Mariarosa Villani una scultura in terracotta raffigurante il Busto di Redentore, attribuita alla bottega di Andrea del Verrocchio di fine XV secolo, e recuperata, dopo rocambolesche avventure in seguito alla sua trafugazione, dal comando del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale di Ancona.