REGGIO EMILIA – “Francesco Grande Aracri è il simbolo concretizzato della Ndrangheta in Emilia”, con questa affermazione il pubblico ministero Beatrice Ronchi ha iniziato ieri la sua requisitoria dopo 55 udienze del processo Grimilde. Il quadro accusatorio si è concentrato soprattutto della figura del 68enne Francesco Grande Aracri, attualmente in carcere a Novara, fratello del boss Nicolino Grande Aracri, a capo della cosca di Cutro.
La severa requisitoria, che si concluderà domani, si è soffermata sulla frangia economica della cosca di Cutro con base a Brescello, unico comune emiliano sciolto per mafia, contaminato secondo l’accusa da Francesco Grande Aracri e responsabile, secondo la pm, di avergli riservato una certa “accoglienza anche dopo la condanna per mafia”.
La pm Ronchi ha poi riservato un ringraziamento agli investigatori e alle associazioni antimafia. Mentre la difesa era rappresentata da un unico avvocato.