Foto di Ron Lach

REGGIO EMILIA – Il Consiglio comunale di Reggio Emilia ha oggi approvato un ordine del giorno – “Tradizione del Balsamico tra socialità, arte del saper fare e cultura popolare dell’Emilia centrale” – che propone il sostegno dell’Amministrazione alla candidatura dell’Aceto balsamico a patrimonio culturale immateriale Unesco.

Nell’Emilia centrale, ed in particolare nelle Province di Reggio Emilia e Modena, è profondamente radicata e ben viva la tradizione del Balsamico come elemento di socialità, di arte del saper fare diffusa sul territorio e di cultura popolare. Questa cultura ruota attorno alla lavorazione del mosto cotto proveniente dalle vigne coltivate a questo scopo nel territorio secondo la saggezza antica di generazioni, mosto che viene sapientemente negli anni trasformato in Balsamico secondo una tradizione di molti secoli, tramandata soprattutto oralmente di padre in figlio, allo scopo di tutelare la tradizione e la conoscenza del singolare prodotto, incomparabile e preziosa eredità ricevuta in dono dagli antenati e patrimonio comune della gente di questo lembo di terra emiliana.

La candidatura della Tradizione del Balsamico si inserisce a pieno titolo nella promozione del patrimonio enogastronomico reggiano, in un’ottica di riconoscimento di una eccellenza della cucina dai tratti fortemente identitari di questa terra, della cultura locale e di marketing, con positive ricadute sul comparto produttivo locale.

All’ambizioso progetto lavora un comitato appositamente costituito di cui fanno parte quattro associazioni, due reggiane e due modenesi, a testimonianza di una cultura che unisce l’Emilia centrale. Per il territorio reggiano, saranno la Confraternita dell’Aceto balsamico tradizionale e l’Accademia Aceto balsamico tradizionale Terre di Canossa e per quello modenese, la Consorteria dell’Aceto balsamico tradizionale di Spilamberto e l’Associazione Esperti degustatori Aceto balsamico tradizionale di Modena a lavorare per definire la documentazione che supporti la candidatura dell’Aceto balsamico.

Immagine di repertorio

La proposta di inserimento dell’Aceto balsamico, il condimento più famoso d’Italia, nel patrimonio culturale immateriale Unesco sarà corredata da manifestazioni di supporto sia degli enti territoriali (come l’atto odierno del Consiglio comunale di Reggio Emilia), sia grazie all’importante appoggio di aziende e cittadini privati. A supporto del progetto le associazioni coinvolte stanno portando avanti una capillare opera di raccolta firme.

“Oggi un altro tassello si aggiunge all’importante opera di promozione del nostro patrimonio enogastronomico – ha commentato l’assessore a Commercio e Attività produttive Mariafrancesca Sidoli – Stiamo creando una rete sempre più forte e coesa, all’interno di un territorio sempre più consapevole delle proprie ricchezze. Il Comune di Reggio Emilia e la Provincia svolgono un ruolo di coordinamento sul tema, grazie al protocollo stipulato con i Comuni del territorio reggiano. L’Aceto balsamico è una delle nostre principali tradizioni ed eccellenze gastronomiche e fa parte della cultura emiliana da innumerevoli generazioni. Un eventuale riconoscimento Unesco sarebbe un’eccezionale e autorevole conferma del valore di un prodotto che, oltre ad identificare la nostra terra, è conosciuto e ”.

La mozione approvata condivide e sostiene la candidatura “La tradizione del Balsamico tra socialità, arte del saper fare e cultura popolare dell’Emilia centrale” a Patrimonio Culturale Immateriale UNESCO quale azione prioritaria.

Invita il Sindaco e la Giunta a sostenere concretamente sia a livello locale sia a livello nazionale e internazionale, laddove possibile, la candidatura “La tradizione del Balsamico tra socialità, arte del saper fare e cultura popolare dell’Emilia centrale” a Patrimonio Culturale Immateriale UNESCO.

Sarà inoltre necessario favorire l’organizzazione di un movimento di supporto alla candidatura della Tradizione del Balsamico che coinvolga le Istituzioni, i soggetti pubblici e privati che operano a vario titolo nel mondo della Tradizione del Balsamico, la rete delle Acetaie private, dei Consorzi di Tutela, delle aziende e delle Associazioni economiche e di promozione della città e del territorio anche in chiave turistica, le scuole e l’Università ed i cittadini guardando ad un obiettivo comune.