Lucio Igino Zanon di Valgiurata, Presidente di Credem

REGGIO EMILIA – La Fondazione Italiana Linfomi (FIL) sviluppa progetti di ricerca per la cura dei linfomi, patologie oncologiche che ogni anno in Italia colpiscono circa 15 mila nuovi pazienti. Dal 2020 Credem sostiene un progetto quinquennale di ricerca scientifica sul linfoma follicolare. Tale tumore rappresenta circa il 20% dei linfomi e colpisce prevalentemente la popolazione nella fascia di età 60-65 anni (circa 4.000 nuovi casi in Italia ogni anno). Attualmente le terapie utilizzate si basano su cicli standard di chemio-immunoterapia seguiti da somministrazioni di anticorpi monoclonali e non sono modulate sul rischio di recidiva del singolo paziente.

Gli studi effettuati dalla Fondazione Italiana Linfomi nell’ambito del progetto di ricerca consentiranno di individuare nuovi marcatori diagnostici e prognostici per contribuire alla “medicina di precisione”, permettendo di modulare l’intensità della terapia con conseguenti benefici sul paziente e su risorse sanitarie/farmaci utilizzati.

Attraverso il FIL MRD network, una rete di 4 laboratori italiani ubicati ad Aviano, Pisa, Roma e Torino, la Fondazione si dedica allo studio della malattia minima residua nel linfoma follicolare. I campioni biologici (sangue periferico e midollo osseo) dei pazienti arruolati in sperimentazioni cliniche vengono centralizzati presso i laboratori del network, dove vengono effettuate le analisi.

Il sostegno da parte di Credem consente di dar corso agli studi di biologia molecolare condotti dal network che saranno fondamentali per:

●         sviluppare e favorire l’integrazione con studi clinici;

●         condurre controlli di qualità semestrali che garantiscano la riproducibilità dei risultati tra i laboratori;

●         costruire una Biobanca nazionale;

●         favorire l’integrazione di elementi biologici e di “precision Medicine”.

Lo studio è stato attivato in Italia con l’obiettivo di arruolare 602 pazienti tra circa 70 centri di ematologia. All’obiettivo principale del progetto, che è quello di ridurre l’esposizione alla chemioterapia nei pazienti con linfoma in stadio avanzato e/o che rispondono in maniere precoce e ottimale, si aggiungono numerosi obiettivi secondari, tra i quali la dimostrazione della sicurezza del trattamento e l’analisi degli effetti a lungo termine della cura.

Nel 2022 i centri attivi nella sperimentazione sono 22, in 14 dei quali è stata avviata la fase di arruolamento di n. 144 pazienti.

“Gli studi che stiamo conducendo con il sostegno di Credem”, commenta Francesco Merli, membro del Comitato Direttivo della Fondazione Italiana Linfomi, “ci permetteranno di individuare terapie mirate consentendoci, in alcuni casi, di ridurre il numero di cicli di chemio-immunoterapia ai quali è esposto il paziente e i conseguenti effetti collaterali”.

“Questo progetto ci ha convinti perché presenta forti affinità con la nostra cultura aziendale”, commenta Lucio Igino Zanon di Valgiurata, Presidente di Credem, “Si avvale infatti di giovani ed eccellenti ricercatori italiani e questo ci riempie di soddisfazione perché consente di valorizzare merito e competenza che sono punti fermi anche del nostro Gruppo. Inoltre, ci consente di contribuire allo sviluppo sostenibile della società per garantire una vita sana e promuovere salute e benessere. Sono stati fatti grandi progressi per quanto riguarda l’aumento dell’aspettativa di vita e la riduzione di alcune delle cause di morte più comuni. Nonostante ciò, sono necessari ulteriori sforzi per sradicare completamente un’ampia varietà di malattie e affrontare numerose e diverse questioni relative alla salute, siano esse recenti o persistenti nel tempo”, ha concluso Zanon.