
REGGIO EMILIA – Il Comune di Reggio Emilia poteva accettare che le cartelle esattoriali dal 2000 al 2015 in capo a cittadini morosi passassero in automatico allo stralcio venendo inglobate dall’Agenzia della Riscossione come disposto dal Governo Meloni ma con una delibera urgente ha impedito che ciò accadesse. Una delibera che il Comune aveva tempo fino al 31 gennaio al massimo per applicare e ha dunque approfittato del Consiglio Comunale di ieri.
Una spesa tutto sommato modica perché riguarda mancati introiti di quasi 900mila euro in quanto come spiegato dallo stesso assessore Lanfranco De Franco, lo stralcio riguarda solo le violazioni stradali e non avrebbe compreso gli oltre 4milioni di euro di credito sui cittadini, ma solo la parte relativa ad interessi e maggiorazioni.
Questa delibera urgente è stata votata con 24 voti a favore, quelli di PD, + Europa, Reggio è, 5 Stelle, Alleanza Civica, Coalizione Civica, sei i contrari (Lega, Fdi, FI).
Una decisione che ha fatto insorgere la triplice del centro destra che dice: “Questa delibera è frutto di una mera contrapposizione della Giunta Vecchi alla linea politica del neo governo di centrodestra”.
Dal canto suo il Comune per voce dell’assessore Lanfranco De Franco dice: “Abbiamo deciso di non aderire all’annullamento per ragioni di equità verso chi onora puntualmente i propri obblighi e perchè il ‘condono’ riguarderebbe a Reggio Emilia quasi esclusivamente le violazioni al Codice della Strada”.
Tuonano Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia “Se le ingiunzioni di pagamento del Comune da quasi dieci anni a questa parte non sono andate a buon fine è evidente come non sia il contribuente che non voglia pagare, ma la sua situazione economica personale”.