Padre Daniele, ritratto di fra Angelico Bertini

REGGIO EMILIA – Il convento dei Frati Cappuccini di Reggio Emilia promuove la presentazione del volume di Angelo Onger “Padre Daniele da Torricella. Sia per amore di Dio”, che ripercorre la vita e la generosa opera a favore degli ammalati e dei poveri compiuta dal religioso cappuccino, morto a Reggio il 10 dicembre 1945.

Il libro, pubblicato dalle Edizioni San Lorenzo a cura di padre Lorenzo Volpe, reca la prefazione dell’arcivescovo Giacomo Morandi. La presentazione avrà luogo giovedì 9 marzo 2023 alle ore 17.30 nel refettorio del convento reggiano dei Frati Cappuccini, con ingresso da via Ferrari Bonini 2/ B. L’incontro sarà introdotto da padre Lorenzo Volpe e coordinato dal prof. Giuseppe Adriano Rossi. Sono previsti gli interventi dell’arcivescovo Giacomo Morandi, della dott.ssa Laura Artioli e di don Giuseppe Dossetti. Il volume sarà disponibile nell’occasione a un prezzo di favore.

Padre Daniele da Torricella, in prima fila, ultimo a destra

Padre Daniele – al secolo Dario Coppini – era nato a Torricella di Sissa, il 1 settembre 1867; a trent’anni entrava nell’ordine dei Cappuccini e nel 1903 veniva ordinato sacerdote. Svolse il suo ministero come cappellano dell’ospedale di Piacenza, poi in quello di Modena e infine assai a lungo al Santa Maria di Reggio Emilia, nella vecchia sede di via dell’Ospedale. Il cappuccino si spense il 10 dicembre 1945. Il 12 dicembre 1955 la sua salma fu traslata nella chiesa dei Cappuccini, dove era stato preparato un sarcofago in travertino dalla linee austere, opera dell’architetto Osvaldo Piacentini. La tomba è collocata nella prima cappella di sinistra, legata idealmente al luogo dove era il confessionale del cappuccino. Sul sarcofago è posto il busto del religioso, realizzato dallo scultore Tonino Grassi, a cui si devono anche cinque efficaci formelle in terracotta che ripercorrono le peculiarità della vita e dell’attività del religioso. Nel corso del processo di beatificazione, padre Daniele è stato riconosciuto “venerabile”.

“Padre Daniele da Torricella fu l’apostolo dei poveri, degli ammalati, del confessionale; un frate cappuccino in perfetta linea con la grande tradizione francescana”, ricorda padre Lorenzo Volpe, superiore del convento reggiano.

Il cappuccino trascorse a Reggio la maggior parte della sua vita di religioso e di sacerdote, “lasciando in tutti la memoria della sua intensa carità spirituale e materiale, della quale va ricordata l’assistenza agli ammalati, soprattutto quelli più abbandonati, sia nell’ospedale, sia nelle case private; ha passato poi lunghe ore nel ministero della confessione e della direzione spirituale”, scriveva il prof. Mariano Bigi, già ministro dell’OFS e acuto studioso del francescanesimo. Lo stesso Bigi sottolineava che “l’eredità spirituale e la missione di carità di padre Daniele, che ha anticipato cronologicamente altre figura come don Dino Torreggiani e don Mario Prandi, continuano nelle Missionarie Francescane del Verbo Incarnato, di cui, con la concittadina madre Giovanna Ferrari, fu ispiratore e cofondatore”.