REGGIO EMILIA – Fuori abbonamento, al Teatro Ariosto nei giorni sabato 11 e domenica 12 marzo arriva la Compagnia di Corrado Abbati, con il direttore Marco Fiorini in una delle operette più famose della storia: Il Paese dei Campanelli, che compie 100 anni.
Cento anni in cui è cambiato tutto e non è cambiato niente: il dilemma tra amore coniugale ed extra coniugale è eterno, gli equivoci di una sana commedia che divertono il pubblico senza malizia sono sempre gli stessi, da Plauto in poi. Cent’anni fa a suonare erano i campanelli… oggi i telefoni cellulari!
Ancora vivo e vitale questo lavoro del binomio Ranzato – Lombardo deve il suo successo alla particolare leggerezza ed allegria del testo, unito alle melodie facili e dall’impatto immediato. Si racconta infatti che già all’indomani della prima rappresentazione al Teatro Lirico di Milano, molti brani venissero cantati o fischiettati per le strade dai milanesi.
Un canovaccio fantasioso con un tocco di esotismo, un variopinto ed immaginario villaggio fiabesco, i colorati i costumi dei protagonisti ed una elegante e garbata drammaturgia, sono i punti di forza di questa edizione del centenario. La storia ci porta su un’immaginaria isola olandese dove sopra ad ogni casa c’è un piccolo campanile con un campanello. Secondo la leggenda, questi campanelli suonano ogni volta che si verifica un tradimento e a seminare il disordine nel tranquillo Paese dei Campanelli arriva una nave di marinai.