Don Guido Mortari

REGGIO EMILIA – Per oltre mezzo secolo don Guido Mortari e Sant’Agostino hanno costituito un binomio inscindibile, che il Covid ha stroncato il 14 marzo 2020.

Domenica prossima, 19 marzo, la parrocchia dei Santi Agostino, Stefano e Teresa ricorderà don Guido – in occasione del terzo anniversario della scomparsa – nel corso della celebrazione eucaristica presieduta dal parroco don Luca Grassi alle 11.30 nella chiesa di Sant’Agostino

Don Mortari ha trascorso ben undici lustri nella comunità parrocchiale cittadina prima come curato, poi come parroco. Conosceva uno ad uno i suoi parrocchiani: a loro era sempre vicino con il consiglio, il conforto, la preghiera e, soprattutto, l’esempio e la testimonianza di un Vangelo radicalmente vissuto. L’amicizia, la paternità, la condivisione, la pazienza, la tenacia sono state le note che hanno contraddistinto i rapporti di don Guido con migliaia di parrocchiani di tutte le età.

La benedizione delle case, la Comunione portata agli anziani e agli ammalati, il catechismo, l’attenzione ai poveri e alle famiglie in situazione di disagio, i gruppi di Vangelo, le giovani famiglie, il Consiglio pastorale parrocchiale, la recita del Santo Rosario presso edicole mariane nel territorio della parrocchia, il grest, il periodico pranzo delle famiglie, la devozione alla Madonna della Cintura e alla Beata Vergine di Lourdes; soprattutto il voler creare un clima di comunità: queste alcune delle peculiarità che hanno connotato il parroccato di don Mortari.

Non va dimenticata la sua cura costante e premurosa riservata al decoro della chiesa, al recupero e restauro dei locali del complesso parrocchiale destinati al catechismo, al doposcuola, alla Caritas e in cui hanno trovato sede anche l’Istituto Diocesano di Musica e Liturgia e il Consultorio; nonché del teatro che ospita tanti incontri e iniziative.

Certamente, il ricordo del generoso ministero sacerdotale di don Guidosi è donato agli altri senza nulla cercare per sé – e del suo efficace magistero è ancora particolarmente vivo nella comunità nella quale ha saputo efficacemente incidere, imprimendo una forte impronta pastorale.