
Il libro, questo oggetto antico e ancora così attuale, si propone e rispolvera il fascino delle carte scelte, dei caratteri tipografici, delle scelte grafiche e della sua unicità. L’occasione è fornita da un evento che torna in città, proseguendo il cammino intrapreso con le precedenti sette edizioni e con un festival che da quindici anni è presente a Barcellona riscuotendo apprezzamenti quale strumento di creatività internazionale e multiculturale. Non si tratta di libri d’artista che provengono da collezioni pubbliche o private che sono presentati al pubblico, ma di un centinaio di opere inedite realizzate con i più diversi linguaggi artistici da autori di diversi paesi per raccontare una personale idea del giardino. Muovendosi tra erbari e luoghi della propria interiorità, aderendo alla proposta tematica della tredicesima edizione del “Festival del Libro d’artista e della piccola edizione” ideato una quindicina d’anni fa da Elisa Pellacani, la rassegna gioca sul doppio filo del giardino come luogo fisico, e del giardino come spazio “della mente”, e affonda in un immaginario a volte insondato, in un dialogo continuo tra ricerca scientifica ed espressione artistica.
Sulla stessa linea si muove il libro/catalogo, edito da Consulta librieprogetti, che accanto alle opere catalogate con rigore bibliofilo e fotografate da Laura Sassi, offre un percorso multidisciplinare che si snoda tra incursioni in campi apparentemente lontani ma accomunati dalla ricerca creativa. Si passa così dalla storia alla psicanalisi e alle neuroscienze, utilizzando parametri letterari e antropologici. “Garden Books. Libri d’artista, giardini della mente” (2022) è un tomo di 700 pagine ricchissimo di informazioni, dagli spunti teorici alle esperienze laboratoriali, in cui il “libro” diventa l’idea con cui rileggere forme della narrazione, della comunicazione e del vivere.
La rassegna FareLibri, all’ottava edizione, è stata predisposta come un lungo tavolo sperimentale negli spazi al terzo piano del Palazzo dei Musei, rendendo possibile l’incontro fisico con le opere.
La mostra – che s’inaugurerà venerdì 24 marzo, alle ore 17 – sarà preceduta da una giornata di studi – giovedì 23 marzo, dalle ore 10 alle ore 19 – nei nuovi spazi universitari di Unimore in viale Timavo. In quell’occasione, alcuni degli autori dei testi e delle opere a catalogo si alterneranno in un incontro aperto al pubblico sul tema della creatività, del nostro cervello, dei diversi linguaggi che nel libro possono trovare motivazione e supporto alla crescita umana e culturale di ognuno. Lo stesso giovedì 23 marzo, alle ore 12, presso la storica Libreria Antiquaria Prandi di viale Timavo, si inaugurerà un altro tassello di questo itinerario sul libro d’artista: sarà infatti possibile trovare, fino ad inizio aprile, alcune delle edizioni, dei multipli e dell’opera degli autori in mostra ai Musei Civici e un inedito affondo nel mondo della gioielleria contemporanea, con un’opera collettiva in cui i dettagli contenuti in ogni volume possono trasformarsi in un pezzo unico da indossare, del collettivo Joyas Sensacionales dal Taller Perill di Barcellona, accanto alle tele di Marco Ruini e alle edizioni d’artista di Colletivo AMA (Brasile), Douglas Baulos (USA), Aïdée Bernard e Ryuu Riketu (Francia, Cina), Laura Bertazzoni (Italia), Ana Canssjahr (Germania), Gwen Diehn (USA), Kena Kitchengs Gómez (Venezuela), Gudrun Linde (Germania), Monica Michelotti (Italia), Mauro Molinari (Italia), Michèle Morvan (Francia), Beatrice Palazzetti (Italia), Pat Porter (Jamaica), Ramon Puig Cuyas (Catalogna), Pauline Robinson (Francia), Eleonora Spada (Italia), Albertina Tafolla Rodriguez (Messico), Silvia Walz (Germania), Roy Willingham (Inghilterra), Pia Wortham (Messico), Francesca Zoboli (Italia).
Per alcuni giorni Reggio ospiterà pertanto grazie all’ottava edizione di FareLibri un giardino da coltivare, quello della creatività; che, a volte, può essere anche da sfogliare.