REGGIO EMILIA – Dai pugni all’amore. E’ possibile anche questo quando si entra in una palestra di pugilato. Ed è anche possibile che due atleti che si sono innamorati indossando gli stessi colori societari, poi si ritrovino assieme in azzurro persino in nazionale. Questa è la storia dei due ventunenni Alfred Commey, il tremendo mancino reggiano campione europeo under 22 dei mediomassimi, e Annalaura Demuru, astro nascente della boxe femminile reggiana che proprio in questi giorni partirà per il suo primo ritiro con la nazionale ad Assisi. E lì incontrerà proprio Commey, che da quasi due anni veste i colori della nazionale. La loro storia inizia nel 2020, nella stessa palestra. E sotto lo stadio del Mirabello, Alfred e Annalaura si sono allenati duramente e tuttora si ritrovano con i guantoni e il paradenti.
Ma come è scattata la scintilla?
Commey: Ogni volta che capitava che fossimo in palestra insieme, ci incrociavamo lo sguardo. Poi una prima volta ci eravamo messi d’accordo per andare insieme a una riunione pugilistica dove combattevamo entrambi. Il suo match è saltato all’ultimo, ma lei è venuta lo stesso per sostenermi… Abbiamo iniziato a frequentarci quando c’era ancora la zona rossa Covid, così avendo entrambi un giorno di presenza a scuola obbligatoria, cercavamo di far sì che fosse lo stesso per poterci vedere e stare un po’ insieme.
Demuru: Con ‘Fredo’ ho trovato il mio primo amico. Mi ha voluta ascoltare, era innamorato della mia presenza senza secondi fini all’inizio. Stavamo molto bene insieme, ci potevamo confidare. Abbiamo iniziato a vederci come migliori amici all’inizio, poi io ho capito che potevo fidarmi e quindi sono stata io a chiedergli se avesse voluto diventare qualcosa di più…
La distanza vi mette alla prova, con Alfred quasi sempre ad Assisi con la Nazionale.
Demuru: Penso che in una coppia matura avere degli orizzonti su diversi piani serva. Inoltre la distanza aiuta anche a mancarsi, a capire i motivi per cui si sta insieme. E in più ci ha permesso di lavorare su se stessi. Quando ci rivediamo è sempre una festa.
Commey: Adesso sarà un po’ più semplice, perché anche lei è stata chiamata in ritiro ad Assisi. Nei mesi scorsi a volte è stato difficile vivere la distanza, ma né io né lei ce lo facciamo pesare. Ogni volta che ci vediamo cerchiamo di stare insieme il più possibile, sfruttiamo l’occasione per andar via qualche ora e visitare una città che entrambi non conosciamo.
Cosa ha significato costruire la relazione attorno alla boxe?
Commey: Ci siamo capiti al volo immediatamente, perché entrambi sapevamo di essere molto concentrati sullo sport. Anche la nostra stessa relazione è costruita attorno allo sport e se c’è da rinunciare a un weekend, nessuno dei due lo fa pesare.
Demuru: Amare ‘Fredo’ ha significato amare anche me stessa, la mia parte ribelle. Quando uscivamo le prime volte io ero rimasta colpita perché lui era pienamente sicuro di sé. Quando l’ho conosciuto, che faceva incontri locali come me, mi disse “il mio sogno più grande sono le Olimpiadi”: se ci penso adesso… Io ho avuto spesso un sacco di crolli emotivi, perché non riuscivo a raggiungere quello che volevo. E lui lì riusciva a sostenermi
Sarà anche capitato di fare ‘sparring’ insieme…
Commey: Forse un paio di volte. A me piacerebbe farlo di più, però a lei non piace perché dice che vado troppo forte!
Demuru: E’ capitato una volta e non succederà mai più! Dovevamo fare tecnica, Fredo ha pensato bene di tirarmi un gancio. Io ho fatto quattro passi indietro e ho cambiato subito compagno!
Il mister Galli era preoccupato o contento della vostra relazione?
Demuru: Galli fa il duro, ma in realtà ci tiene tantissimo a vederci insieme. Secondo me anzi fa il protettivo. Una volta eravamo a una riunione pugilistica ed ero con una mia compagna. Quando ha visto che alcuni ragazzi si sono avvicinati per parlarci, lui è venuto e ha iniziato a dire “adesso gli faccio vedere la foto di Fredo”…
Commey: Michael in realtà è sempre stato contento di questa situazione. Conosceva me e conosceva lei e sapeva che saremmo rimasti concentrati sullo sport. Anzi lei mi ha pure aiutato nei momenti di tensione e difficoltà. Questo lui lo sa bene.
E ora quali sono le vostre prospettive sportive?
Commey: Adesso sono concentrato sul mondiale, partiremo per l’Uzbekistan a maggio. Ma il mio obiettivo principale è ottenere la qualifica olimpica. Sinceramente per me quello sarà un po’ un nuovo inizio. Ho capito che sono sulla buona strada quando ho incontrato il due volte medaglia d’oro Arlen Lòpez e ho tenuto il ring.
Demuru: Io più che crederci nella convocazione in Nazionale, lo sognavo. E la vedevo una cosa quasi impossibile. Ora mi batte un po’ il cuore. Partirò il 17 per il mio primo ritiro ad Assisi e poi il 21 andrò in Francia per un torneo a squadre delle due nazionali. Ovviamente appena torno io, poi parte lui per l’Uzbekistan… Ma almeno essendo entrambi in nazionale ci siamo risparmiati qualche mese prima di vederci!