di Nicola Zinelli

Foto Ac Reggiana

Il cielo sopra Olbia si tinge di granata: la Reggiana  espugna il Nespoli e alle 19.28, quando termina la partita di Chiavari, inizia la festa dei giocatori, dello staff tecnico e dei dirigenti assieme agli oltre 700 tifosi giunti in Sardegna per sostenere la squadra.

La Reggiana torna in serie B con un turno di anticipo e lo fa grazie alla vittoria per 2 a 1 e al pareggio interno dell’Entella contro la Recanatese, i liguri hanno sbagliato anche un rigore. Dopo la cocente delusione dello scorso anno, dovuta ad un gol del portiere del Modena e agli sciagurati play-off persi contro il FeralpiSalò (compagine che ritroveremo il prossimo anno in serie B), ora siamo noi a festeggiare.

La partite di Olbia si era messa subito bene grazie al gol di Cauz dopo 2 minuti (anche l’Entella ha segnato nei minuti iniziali), ma come è spesso accaduto nelle ultime partite, i ragazzi di Diana hanno concesso campo ai padroni di casa che hanno raggiunto il pareggio grazie ad una magia di Ragatzu su punizione calciata alla Baggio. Con  il contemporaneo vantaggio dell’Entella, per tre lunghi minuti, i tifosi hanno rivissuto l’incubo delle ultime partite, infatti i liguri appaiando in classifica i nostri sarebbero stati primi grazie agli scontri diretti a favore. Ma il gol di Guiebre ha permesso alla Reggiana di tornare in testa alla classifica.

Nel secondo tempo Rozzio, che nel primo tempo ha salvato sulla linea un tiro di Ragatzu, e compagni hanno amministrato la partita aspettando notizie dal Comunale di Chiavari. Il vero gol promozione è firmato dal difensore della Recanatese Vona che al 6° minuto e l’altro eroe di giornata è il portiere marchigiano Meli che devia sulla traversa il rigore calciato da Merkaj.

E così la festa può iniziare al “Bruno Nespoli” dove tutto la Reggiana si riversa sotto la curva a cantare, ballare e saltare ebbri di gioia, mentre a Reggio i tifosi si ritrovano al Mirabello dove inizia il corteo lungo la via Emilia per raggiungere Piazza della Vittoria e Piazza Prampolini.

Dopo 34 anni la Reggiana vince di nuovo il campionato di serie C, nel 2019-2020 aveva vinto i play-off, allora fu il preludio per un altro trionfo avvenuto dopo 4 anni.

AC-REGGIANA-Festa-promozione-Serie-B (foto AC Reggiana)

Questo risultato arriva, come detto, dopo la cocente delusione dello scorso anno quando fu il Modena a vincere l’interminabile testa a testa con i ragazzi di Diana. La scorsa estate il direttore sportivo Tosi è stato sostituito da Goretti, questi ha cambiato alcune pedine della rosa, tra cui Zamparo capocannoniere della Reggiana. Probabilmente il d.s. voleva cambiare anche l’allenatore, ma la volontà della proprietà era quella di continuare con Diana e così è stato. I giocatori acquistati sono tutti di qualità, alcuni con esperienza in serie B. I colpi di mercato sono stati: la riconferma di Lanini, gli arrivi di Nardi, Guiebre e soprattutto Montalto, il bomber che ha il compito di fare compiere il salto di qualità alla squadra. A gennaio arriveranno i rinforzi Vallocchia, che si è rivelato molto importante, Fiamozzi e Capone, grossa delusione.

Ma l’inizio è tutt’altro che semplice. La squadra vince ma non convince e sembra che non ci sia armonia tra l’allenatore e la società. La sconfitta di Fiorenzuola del 2 ottobre (5 a 0 per i piacentini) sembra far deflagrare l’ambiente. La squadra reagisce, ma Diana continua a lamentarsi pubblicamente. L’impressione è che prima o poi debba succedere qualcosa. Le sconfitta interne con il Cesena e in Coppa Italia con il Pontedera sembrano lasciare strascichi importanti; la società interviene e lascia libertà di scelta a Diana e da quel momento la stagione svolta in modo positivo. Dopo due pareggi consecutivi (Entella e Pontedera) grazie alla vittoria a Sassari i granata si isseranno in testa alla classifica e non la abbandoneranno più, tranne che per una sola partita nel girone di ritorno. Da quel momento Rozzio e c. vincono 11 partite e ne pareggiano solo 1. E’ l’Ancona a mettere fine alla striscia positiva dei nostri. Ma anche in questo caso la reazione c’è, le due vittorie con Gubbio e, soprattutto, il trionfo di  Cesena sembrano lanciare la Reggiana verso la promozione. Ma inspiegabilmente, sul più bello, la squadra si blocca. Nelle successive 7 partite, i ragazzi di Diana ottengono 10 punti, perdendo anche lo scontro diretto con  la Virtus Entella, che gioca in 10 buona parte della partita. In questo periodo succede di tutto: a Pontedera (anche loro in 10 per buona parte dell’incontro) e a Rimini i nostri sbagliano due rigori con Montalto e Rosafio. Sempre in Romagna andiamo sotto 2 a 0 e, quando sembra tutto perso, di rabbia e orgoglio i granata raggiungono il pareggio e sfiorano anche la vittoria. Ma il vero dramma si compie il 1° aprile, purtroppo non è stato il classico pesce d’aprile, quando la Recanatese blocca sull’ 1 a 1 la Reggiana e i granata vengono raggiunti in testa alla classifica dall’Entella e sono virtualmente secondi. Questa è proprio una giornata infausta: i granata vanno in vantaggio ma poi smettono di giocare e gli ospiti ottengono il pareggio con un gol da 30 metri. Nel forcing finale Capone si mangia il gol solo davanti al portiere. Al fischio finale la squadra viene pesantemente fischiata e all’esterno contestata duramente. C’è molta rabbia e frustrazione per quanto accaduto quel giorno.

Ma anche in questo caso la Reggiana reagisce e sconfigge, sempre in casa, la Fermana per 4 a 2 non senza qualche rischio. E contemporaneamente la Lucchese blocca sullo 0 a 0 i liguri e così i nostri tornano in testa alla classifica. Come lo scorso anno la Lucchese si è rivelata importante per le sorti del campionato: infatti l’anno passato i granata vennero sconfitti e persero buona parte del campionato, mentre quest’anno è toccato ai liguri.

Il resto è storia di questi giorni.

Questo è il trionfo di un gruppo che si è cementato e si è unito nei momenti di difficoltà. Tra i giocatori che voglio citare c’è capitan Rozzio che era presente quando si è ripartiti dalla serie D, Rossi che si è ricostruito la carriera, Pellegrini il ragazzo reggiano che si è rivelato decisivo quando Montalto era infortunato, Venturi che finalmente non ha avuto infortuni e ha potuto dimostrare il suo valore e Libutti che solamente un grave infortunio lo ha tolto dal campo. E poi tutti gli altri che hanno dimostrato serietà e qualità in campo e ci hanno regalato questa splendida soddisfazione.

Ovviamente non si può non citare la proprietà che ha voluto questa vittoria a tutti i costi mettendoci passione e, ovviamente, soldi. Ora il loro compito si fa più arduo perché non devono essere commessi gli errori di due anni fa e hanno il dovere di fare di tutto per il mantenimento della categoria.

Infine Aimo Diana e lo staff tecnico. Il mister bresciano è un sanguigno e non le manda a dire, ma si è dimostrato, soprattutto, un allenatore preparato e capace. Ha capito gli errori commessi lo scorso anno e non li ha ripetuti in questo campionato. È un personaggio che divide, la piazza non lo ha mai veramente amato, probabilmente per l’epilogo dello scorso campionato quando il Modena ha recuperato il distacco di 13 punti e ha vinto il torneo al fotofinish. E poi l’inopinata eliminazione con il FeralpiSalò ai play-off. Anche quest’anno abbiamo rivissuto l’incubo quando l’Entella ha colmato il disavanzo di 8 punti ed ha raggiunto i granata in testa alla classifica. Ma questa volta l’epilogo è stato diverso. Diana alla fine si è tolto qualche sassolino dalle scarpe, non sarà simpatico ma quello che conta è che sia bravo, non dobbiamo andare fuori a cena con lui.

Ora appuntamento a domenica 23 aprile allo stadio “Città del Tricolore” per la grande festa. Si giocherà il derby con l’Imolese, in attesa dei veri derbies che ci aspettano il prossimo anno.

SERIE B!!!

Forza Reggiana!