REGGIO EMILIA – “Il mio lavoro consisteva nel fare la staffetta. Portavo ordini e avvisi di pericolo, a voce o scritti su bigliettini che nascondevo tra i capelli”.

Teresa Vergalli, nata a Bibbiano in provincia di Reggio Emilia, aveva 16 anni e mezzo quando decise di entrare nella Resistenza. “A un certo punto ho detto che volevo aiutare anch’io. Non volevo fare l’eroina ma c’era una ribellione generale dentro di me: avevo una reazione forte all’atmosfera di oppressione poliziesca e intellettuale, insieme alla consapevolezza del pericolo e dei dolori della guerra”.

Il suo racconto nell’approfondimento dedicato al 25 Aprile e alla lotta di liberazione dal nazi-fascismo in Emilia-Romagna, curato dall’Agenzia di Informazione e comunicazione della Giunta regionale, è online all’indirizzo: https://regioneer.it/speciale25aprile

Una pagina di storia scritta lungo la Via Emilia fino alla liberazione: “Ma non è stato un momento di gioia. Avevamo atteso troppo tempo. Era una gioia inquinata dal dolore. Quella vera l’abbiamo gustata dopo, il 1° maggio, quando abbiamo potuto celebrare la Festa dei Lavoratori. Ci sentivamo liberati di un peso enorme. Ho pensato: abbiamo davvero finito, devo rimettermi a studiare”.

È un passaggio dell’intervista che si può ascoltare nel podcast “25 Aprile – Ti racconto la Resistenza”, anche con il contributo dello storico Luca Alessandrini che traccia le tappe e i momenti cruciali della lotta di liberazione da parte delle brigate partigiane dell’Emilia-Romagna.

E poi la canzone simbolo e manifesto della libertà, Bella Ciao, da ascoltare nella seconda puntata del podcast realizzata lo scorso anno per l’uscita del docu-film di Giulia Giapponesi sostenuto dalla Emilia-Romagna Film Commission (da rivedere su Raiplay).

Infine, gli itinerari resistenti da percorrere con la web-app ‘Resistenza mAppe’ realizzata dagli Istituti storici dell’Emilia-Romagna e un approfondimento sulla legge regionale sulla Memoria del Novecento.