Il livello del fiume Po si è alzato di oltre 1,5 metri nelle ultime 24 ore sotto la spinta della nuova ondata di maltempo che ha colpito la Penisola con precipitazioni intense. E’ quanto emerge dal monitoraggio del livello idrometrico effettuato dalla Coldiretti al Ponte della Becca sugli effetti dell’ultima perturbazione che ha provocato allagamenti, frane e smottamenti nelle campagne. Lo stato del più grande fiume italiano – sottolinea la Coldiretti – è rappresentativo della sofferenza dei corsi d’acqua che si sono gonfiati per le piogge con straripamenti ed esondazioni. Nelle campagne – precisa la Coldiretti – sono finiti sott’acqua seminativi, frutteti, vigne con danni alle strutture e alla viabilità stradale e ferroviaria.
La situazione più grave in Emilia Romagna dove – evidenzia Coldiretti – sono scattate evacuazioni di emergenza della popolazione, l’esondazione di fiumi e torrenti ha isolato abitazioni, bloccato strade e fermato la circolazione dei treni con fattorie assediate e bloccate dalla marea di fango, vigneti sott’acqua e interi filari di ulivi sradicati dalla furia delle frane che se li sono portati via senza pietà. Intanto – sottolinea Coldiretti – è scattata la solidarietà degli agricoltori delle zone colpite che si sono offerti di ospitare gli sfollati.
La perturbazione ha determinato lo sviluppo di eventi di piena importanti sui due affluenti del Po Secchia e Panaro. In una prima fase le piogge sono state molto estese anche sulla parte collinare e di pianura, determinando il riempimento della rete idrografica minore contemporaneamente alla formazione della piena su Secchia e Panaro, con livelli che nell’arco di circa 12 ore hanno superato la soglia 2 del sistema di allertamento di Protezione Civile.
Se la pioggia è attesa per ripristinare le scorte idriche in laghi, fiumi, terreni e montagne, i forti temporali con precipitazioni violente – aggiunge la Coldiretti – peggiorano la situazione anche con frane e smottamenti poiché i terreni secchi non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento.
Siamo di fronte alle evidenti conseguenze dei cambiamenti climatici anche in Italia dove l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che – continua la Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.