REGGIO EMILIA – E’ iniziato oggi 10 maggio con il direttore della Direzione investigativa Antimafia, Maurizio Vallone, e si chiude sabato 13 maggio con il procuratore nazionale Antimafia e antiterrorismo Giovanni Melillo e con il procuratore della Repubblica di Catanzaro (e ormai reggiano d’adozione), Nicola Gratteri. Nel mezzo tanti altri appuntamenti di rilievo – come la proiezione del docufilm scritto e diretto da Walter Veltroni su Pio La Torre (giovedì 11 alle 21 al Binario49 di via Turri) – grazie al Festival della legalità promosso da ben 12 anni dalla Provincia di Reggio Emilia in collaborazione con diversi Comuni e la Regione e con la direzione scientifica di Antonio Nicaso.

“Quest’anno ci soffermeremo molto anche sui linguaggi e sulla comunicazione, su film e e serie che raccontano le illegalità e le mafie, talvolta anche mitizzandole, per valutare le ricadute di questo storytelling sui giovani”, ha detto ieri il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giorgio Zanni, presentando insieme alla vice Elena Carletti e al direttore scientifico Antonio Nicaso la XII edizione che si apre oggi. “Otto appuntamenti decisi insieme a 29 Comuni e alla Regione, con la consulenza di Caracò e di Rosa Frammartino e la collaborazione degli ordini professionali, rivolti in particolare ai giovani delle superiori attraverso un progetto che rappresenta un pezzo del lavoro che viene svolto in questa città e in questa provincia, a partire da quello più importante del sistema delle interdittive realizzato dalla Prefettura, dei protocolli e dell’Ufficio associato per la legalità”, ha aggiunto Zanni.

“Un festival che si evolve, si rinnova ogni anno grazie al confronto con le scuole e gli amministratori locali – ha detto la vicepresidente con delega all’Istruzione, Elena Carletti – Perché si evolvono le comunità, ma purtroppo anche le mafie, e il professor Nicaso ci aiuta a fare luce sui nuovi scenari e a individuare strumenti nuovi per proseguire questo lavoro sulla conoscenza, fondamentale per fare crescere le coscienze”.

“Occorre tenere alta la guardia nella consapevolezza che le mafie purtroppo non desistono e non hanno crisi di vocazione”, ha spiegato Antonio Nicaso, anticipando che l’obiettivo di Noicontrolemafie 2023 sarà “capire in che modo stanno utilizzando lo spazio digitale, se anche a Reggio e in Emilia cresce il consumo di sostanze sintetiche e a che punto siamo nella lotta contro la criminalità che inizia a utilizzare criptovalute, spalloni di origine cinese, banche sommerse per trasferire denaro”.

Infine, con un pensiero rivolto in particolare ai giovani e ai loro insegnanti (“perché il nostro obiettivo è anche quello di formare i formatori”), si ragionerà – ha concluso Nicaso – sul “pericolo crescente di una rappresentazione cinematografica e televisiva che, se non compensata da una adeguata conoscenza  sul piano storico e sociologico, rischia di creare meccanismi di emulazione negativi”.

Il programma del 10 maggio

Il programma del XII Festival della legalità Noicontrolemafie è consultabile sul sito https://noicontrolemafie.net/2023/. Si inizia oggi, mercoledì 10 maggio (ore 10.30 Aula magna dell’Università in viale Allegri) con “Le mafie nel mondo digitale: presentazione del 1° Rapporto della Fondazione Magna Grecia”. Oltre ad Antonio Nicaso, docente di Storia delle organizzazioni criminali alla Queen’s University di Kingston (Canada), interverranno il direttore della Direzione investigativa Antimafia, Maurizio Vallone, e Marcello Ravveduto, docente di Storia contemporanea all’Università di Salerno.

Nel pomeriggio alla Polveriera in piazzale Oscar Romero a Reggio, dalle 17 alle 18 “Mafia & antimafia, narrazioni e rappresentazioni: alleanze possibili tra territori e persone” (tavola rotonda con voci rappresentative di rassegne e festival sulla narrazione criminale: interventi di Monica Zapelli, Antonio Nicaso, Roberto Fasoli, Nuccio Iovene, Danilo Chirico, coordina Alessandro Gallo) e dalle 18.30 alle 19.30 “Dove sei Matteo? Storie e tarocchi del latitante Messina Denaro”, monologo e riflessioni da “L’invisibile” di Giacomo di Girolamo.