REGGIO EMILIA – Dopo mesi di rinvii e slittamenti dell’udienza, questa mattina Shabbar Abbas è apparso per la prima volta in videocollegamento dal Pakistan con l’aula del Tribunale di Reggio Emilia dove si sta svolgendo il processo per l’omicidio della giovane Saman. Per quella morte, a cui sarebbe stata condannata per il suo no ad un matrimonio forzato, oltre al padre Shabbar, sono imputati anche altri quattro familiari della ragazza, la madre, due cugini e lo zio.

“È stata dura, ma finalmente ce l’abbiamo fatta”, le parole del giudice Cristina Beretti che presiede la Corte d’Assise. Alla domanda se parlasse italiano Shabbar, parzialmente coperto dalla mascherina ffp2, ha risposto: “Poco”. Il collegamento prevedeva la presenza di un interprete da Islamabad.