Foto del servizio dalla pagina Facebook Baniolum Barbaricum
Un momento dell’inaugurazione con il sindaco di Bagnolo Gianluca Paoli e la sindaca di Cavriago e Consigliere della Provincia di Reggio Emilia, Francesca Bedogni

BAGNOLO IN PIANO (RE) – Si è svolto sabato 20 e domenica 21 maggio Baniolum Barbaricum, Festival dell’alto medioevo e delle invasioni barbariche. Giunta alla sua seconda edizione, la manifestazione è unica a livello italiano ed europeo e ha il suo fulcro in un periodo storico poco conosciuto ed estremamente vario e complesso: l’Alto Medioevo. Il festival ha come obiettivo quello di far conoscere un’epoca, un lasso temporale molto importante per la storia europea e italiana. I cosiddetti secoli bui, sono stati in realtà, importante base per la formazione identitaria dell’Europa, grazie all’apporto dato dai popoli cosiddetti barbarici, che tanto hanno influito sugli assetti sociali e culturali del Vecchio Continente.

La manifestazione nasce con la volontà di far conoscere al grande pubblico un momento storico oscuro e avvolto nelle nebbie del tempo, caratterizzato da grandi sconvolgimenti politici e sociali, portatore di catastrofi, ma anche di ricchezze culturali di cui ancora conserviamo tracce. L’Italia vanta un numero considerevole di rievocazioni storiche che trattano i più disparati periodi però nessuno ha mai pensato ad un evento che prenda in considerazione l’Alto Medioevo e le Invasioni Barbariche, quell’importantissimo e affascinante periodo che ha contribuito a creare e plasmare il concetto stesso di Italia e di Europa.

All’interno di Baniolum Barbaricum ogni attività si svolge in un contesto dedicato. L’area dei rievocatori è allestita da gruppi che rappresentano le differenti realtà storiche dell’Alto Medioevo. In ogni accampamento vengono illustrate le caratteristiche della cultura materiale, bellica, e di vita quotidiana mediante banchi didattici, duelli e manovre militari.

Nell’arena spettacoli sabato e domenica pomeriggio, si sono avvicendati i diversi gruppi in esibizioni di duelli, processi, cerimonie e sfide, fedelmente ricostruite dai rievocatori per far conoscere al pubblico le varie realtà altomedievali e specificamente longobarde.

Anche in questa edizione il ricchissimo programma ha esaltato il pubblico.

Sabato, oltre all’inaugurazione in Piazza Garibaldi alla presenza delle Autorità, l’apertura del mercato artigianale storico poi l’allestimento degli accampamenti rievocatori e Campo degli Arcieri. Nel pomeriggio i Giochi Barbarici con la cerimonia di apertura secondo antichi rituali nordici, a cura di Fjording Sønner Hirð. Quindi la conferenza I Longobardi e l’arco: storie di guerra e libertà, a cura della Compagnia di Artemide e la conferenza a cura di Alice Becchi dal titolo Ma i Longobardi siamo noi?. Alla sera lo spettacolo equestre dal titolo La Regina Teodolinda e la sua corte a cura di Piccolo Ranch Massenzatico.

La domenica si è aperta con la Sfilata dei gruppi storici dal parco Europa a piazza Garibaldi con musica itinerante, dimostrazioni di duelli, sfilata dei bambini in abito storico.

A seguire Archeoshowcooking: La cucina dei Longobardi fra archeologia sperimentale e tradizione locale. Dimostrazione di cucina longobarda con assaggi per il pubblico a cura di Barbara Cavalca, cuoca e blogger. Lo storico reggiano dott. Gabriele Fabbrici, ha tenuto la conferenza dal titolo L’eredità linguistica dei Longobardi: lessico, nomi di luogo e di persona.

Nel pomeriggio ancora spettacoli e rievocazioni con la partecipazione dei gruppi storici dal titolo San Michele Arcangelo che difende genti e converte guerrieri. A cura di Manuela Bertolini con la regia di Gianluca Paoli.

Tanti gli eventi collaterali, come lo spettacolo di rievocazione storica San Michele Arcangelo che difende genti e converte guerrieri e la mostra La vita quotidiana ai tempi dei Longobardi in Italia a cura di Alice Becchi in collaborazione con Manuela Bertolini con la ricostruzioni di oggetti d’uso comune, abiti e gioielli, arricchita dalla sezione di oreficeria, con monili ispirati all’arte orafa longobarda creati dall’artista orafa Laura Nocco.