REGGIO EMILIA – Oggi, sabato 10 giugno alle ore 18.30, nello Spazio Gerra di Reggio Emilia si svolge un incontro con Filippo Bianchi e Giordano Gasparini per comprendere lo sguardo della fotografia sulla musica jazz e d’improvvisazione, nell’ambito della mostra di Roberto Masotti, You Tourned The Tables On Me. Curata da Silvia Lelli e dedicata alla scena musicale più sperimentale degli anni settanta e ottanta, l’esposizione aperta a ingresso libero fino all’11 giugno si inserisce nell’ambito della diciottesima edizione di Fotografia Europea sul tema “Europe matters. Visioni di un’identità inquieta”.
A un anno dalla scomparsa di Roberto Masotti e in occasione della riedizione del volume (presso l’editore Seipersei) la serie You Tourned the Tables On Me (dove il gioco di parole tra turned e tourned suggerisce una traduzione come “Tu mi hai preso in giro”) è stata riproposta a Spazio Gerra nel suo insieme di 115 ritratti dei più noti musicisti contemporanei di tutto il mondo, tra cui John Cage, Philip Glass, Brian Eno, Steve Reich, Michael Nyman, Demetrio Stratos e molti altri, e completata da diversi materiali video e sonori.
Nel weekend di chiusura della mostra, l’appuntamento in programma sabato vuole inquadrare la figura di Roberto Masotti nel più ampio contesto della musica jazz. Il suo sguardo di fotografo ha fissato momenti importanti della storia del jazz e dell’improvvisazione musicale in Italia e in Europa, alcuni dei quali sono passati anche da Reggio Emilia. Una piccola sezione della mostra di 12 fotografie – messe a disposizione dall’Archivio Mediateca della Fondazione I Teatri di Reggio Emilia – riguarda infatti l’esperienza sperimentale di Musica / Realtà, anch’essa ritratta da Masotti, che si svolse in diversi luoghi della provincia nel 1978 coinvolgendo importanti musicisti britannici e italiani quali Enrico Rava, Barry Guy, Kenny Wheeler.
Giordano Gasparini ne discute in mostra insieme a Filippo Bianchi, giornalista e storico direttore della rivista Musica Jazz, a partire da un suo articolo dove la provincia reggiana di fine anni ‘70 viene descritta come spazio di sperimentazione esemplare per l’avanguardia musicale internazionale e per quel pubblico nomade e squattrinato – tanto da valere il conio di “saccopelisti” – che la musica conduceva nei più reconditi angoli d’Europa per assistere a performance uniche, spesso entrate nella storia.
Info: Spazio Gerra, Piazza XXV Aprile 2, Reggio Emilia email: spaziogerra@comun.re.it Tel. 0522 585654, www.spaziogerra.it