di Matteo Benevelli

REGGIO EMILIA – Ne abbiamo sentite di tutti i colori nei commenti del pubblico dopo questi ultimi eventi che stanno caratterizzando la fine della primavera e la prima parte dell’estate (quella meteorologica è iniziata il primo giorno di giugno).

Ma è doveroso fare delle premesse:

Prima di maggio
Il quadro era veramente preoccupante con scarse precipitazioni nevose in Appennino e ancora più scarse sulle Alpi con rischi concreti per il fiume Po ai minimi storici e con prospettive per l’estate veramente nefaste. Si parlava già di razionalizzazione delle acque per scopi irrigui.

Durante maggio
La pioggia è arrivata e in alcuni casi possiamo dire che è arrivata con fin troppa arroganza. I primi tre giorni di maggio hanno visto un evento importante che ha appesantito il suolo, con piogge nei giorni successivi che hanno contribuito a saturarlo ulteriormente fino a quando il nostro terreno di natura argillosa non poteva più assorbirne, specie sul nostro Appennino. Il 16 maggio, poi, a parte per la partenza di tappa del Giro d’Italia da Scandiano verrà ricordato per l’inizio di una due giorni di piogge terribile. Una due giorni di piogge che nel reggiano porterà un po’ di apprensione, ma che in Romagna e l’Emilia orientale significò alluvione e dissesto idrogeologico come mai visto prima.
Tutto ciò ha saturato il terreno e rimesso in moto movimenti franosi fermi da anni, causato la chiusura di strade e messo a rischio abitazioni.

Inizio di giugno
Verrà ricordato nel reggiano per una 3 giorni di inedite alluvioni nella stessa medesima zona quasi consecutivamente. Il week-end del 3 e del 4 giugno è stato qualcosa di mai visto per il Comune di Baiso con ben due eventi di alluvione improvvisa dovute a due nubifragi in 24 ore che si sono abbattuti tra Ponte Secchia e Debbia. Il volume di pioggia caduto è stato talmente grande che le acque meteoriche non hanno fatto in tempo a confluire nei canali preferendo colare direttamente dai campi sulle strade e sui centri abitati della zona in veri e propri corsi d’acqua “improvvisati” sul momento.
Qualcosa di simile è avvenuto a 3 giorni di distanza (il giorno 07 giugno) nella frazione di Castelnovo ne’ Monti di Gatta, quando un terzo nubifragio ha interessato la valle del rio Spirola che è esondato in prossimità del centro abitato.

7 giugno 2023 – Loc. Gatta Rio Spirola

Come mai tutte queste allerte meteo?
Durante tutto questo periodo abbiamo avuto una lunga serie di gironate con un susseguirsi continuo di allerte meteo da parte delle Agenzie responsabili. Una serie di allerte che per molti sembrano insensate, ma che sono doverose visto il quadro generale in cui versa il nostro territorio. Queste giornate sono state segnate da eventi piovosi intermittenti che hanno mantenuto saturo il nostro suolo. Saturo significa che il nostro terreno non è più in grado di assorbire altra pioggia e ciò si traduce in un’alta possibilità di allagamenti. Quanto accaduto nella valle del Secchia è proprio figlio di questo discorso, per non parlare delle frane attive e quelle che si rimettono in movimento ogni volta che piove.

4 giugno 2023 Frana di Cà Lita

La siccità è risolta?
Senza ombra di dubbio, al netto dei disastri visti ed elencati, queste piogge sono state una manna dal cielo. Forse esagerate, ma che hanno colmato una crisi che sembrava inevitabile. La spugna appenninica si è ricaricata e probabilmente le piogge cadute da maggio ci permetteranno di superare l’estate senza problemi di approvvigionamento. I fiumi hanno ripreso a scorrere, anche il Po dopo l’evento di piena dovuto alle grandi piogge che hanno interessato il Piemonte ha ripreso a scorrere con un po’ di dignità. Acque che ora sono sostenute anche dalle piogge e le nevicate tardive che hanno interessato le Alpi in questo ultimo mese.

Ha piovuto tanto, soprattutto in poco tempo, ma dobbiamo ricordaci che partivamo da una situazione critica. Le piogge cadute in questo ultimo mese e mezzo hanno colmato quel gap iniziare ed ora ci siamo portati poco sopra il cinquantesimo percentile. Stando ai modelli attuali avremo ancora altre giornate di pioggia davanti a noi e ciò ci aiuterà a mantenere questo trend positivo. Ci auguriamo soltanto che ciò avvenga tranquillamente e non con eventi violenti che non servono a più di tanto e che possono creare solo problematiche.

Come sarà l’estate 2023?
Impossibile dirlo, il caldo farà sicuramente il suo arrivo e soprattutto potrebbe ripresentarsi l’afa come non si manifestava da tempo. Le ultime estati, infatti, sono state segnate da caldo torrido a causa di una ventilazione che teneva lontana l’umidità e la preziosa rugiada del mattino. E’ scorretto anche pensare che questo mese di giugno sia stato “freddo” poiché i termometri non sono mai scesi sotto la media climatologica e anzi, si sono mantenute in linea.
Chi si spinge in previsioni sul come sarà l’estate non lo fa seriamente o con il supporto di dati scientifici. Quest’anno sembra che si ripresenti sullo scacchiere mondiale “El Niño”, un evento meteorologico che causa un forte riscaldamento dell’Oceano Pacifico con ripercussioni termiche negative a livello globale. Quindi non facciamoci trarre in inganno. In Italia piove e le temperature sono clementi, ma al tempo stesso il Canada sta letteralmente bruciando e la Siberia ha temperature alte a livelli imbarazzanti per il periodo.

Facendo un bilancio e tirando le somme?
Le piogge di questo ultimo mese sono state un grande aiuto per la Provincia di Reggio Emilia nonostante i disagi arrecati ad alcune zone del nostro Appennino. Sono state piogge che hanno risolto il problema della siccità, ma che ci hanno riportato semplicemente nella “media” del periodo. Basti pensare che più ad ovest su parmense e piacentino il gap non è stato assolutamente colmato e in quelle zone la siccità è ancora un problema attuale. Noi ci troviamo nel mezzo tra una zona estremamente colpita dalle piogge (Romagna ed Emilia Orientale) ed una rimasta più in ombra (Parma e Piacenza).

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