REGGIOLO – L’inimitabile armonia rustica che circonda e protegge la tenuta di Fausto Bocceda, immersa nella quiete della campagna di Villanova di Reggiolo (RE), è stata teatro di un evento davvero memorabile: una giornata di festa in cui, all’ombra di peri centenari, si è celebrato l’impegno di persone speciali (agricoltori, ristoratori, esperti del verde, custodi della biodiversità) provenienti da tre regioni (Emilia, Lombardia e Veneto).
Questa, in sintesi, è stata la Festa della Paesaggezza andata in scena nella mattinata di Domenica 2 Luglio, ideata dal giornalista dendrogastronomico Carlo Mantovani, realizzata con l’insostituibile collaborazione del proprietario e allietata della poesia musicale di due straordinari chansonnier di campagna (gli applauditissimi Franco Catellani di Fabbrico e Wainer Mazza di Motteggiana, che ha persino composto una poesia dedicata alla Paesagezza): le persone che hanno reso indimenticabile questa giornata di festa, però, sono i tanti eroi silenziosi che proteggono il paesaggio, inteso come insieme di natura e cultura, giustamente premiati con la prestigiosa nomina di Cavalieri della Paesaggezza, suggellata dalla consegna di un meritatissimo diploma.
Dopo l’accorato saluto del Bocceda, membro direttivo del Coordinamento Cispadano NO autostrada – SI strada scorrimento veloce e già insignito del titolo di Cavaliere nel 2022, Mantovani ha spiegato il concetto di Paesaggezza (cioè la consapevolezza del valore del paesaggio e della conseguente necessità di tutelarlo, valorizzarlo e promuoverlo) e ha premiato e poi ovviamente dato voce ad una serie di individui virtuosi che, per il loro impegno naturalistico od enogastronomico, hanno meritato il prestigioso riconoscimento: a cominciare dall’Ambasciatore del verde reggiano, lo stimatissimo Prof. Ugo Pellini, esperto di botanica e ideatore, tra le altre cose, del Giardino dell’Arca, formato da piante simbolo delle diverse religioni del mondo; si sono succeduti poi Fabrizio Savani di Parma, presidente dell’Assocazione di volontariato Sodales, che, oltre a gestire un orto e a piantumare alberi nel contesto cittadino, provvede alla raccolta urbana dei frutti del centro storico; Susanna Ongari dell’Associazione Amici del Forte di Borgoforte (MN), che ha valorizzato al meglio l’area di forte Magnaguti, con un orto botanico e di un pomario, cioè un frutteto di varietà antiche locali, i cui prodotti sono gli ingredienti di deliziosi banchetti aperti al pubblico; Raffaella Gangini dell’Azienda agricola Le Caselle di San Giacomo delle Segnate (MN), apprezzatissima cuocontadina maestra nell’arte della confettura e canditura e appassionata studiosa degli antichi sapori mantovani; Gabriele Mezza, instancabile titolare dell’Agriturismo Corte Valle San Martino di Moglia (MN), che da sempre valorizza la pera locale, varietà San Giovanni, e di recente è riuscito farla riconoscere come prodotto tipico, insieme alla sua mostarda e al Savour; Denis Murari, presidente dell’Associazione I butei de Pampuro di Sorgà, (VR), capace di valorizzare al meglio il piatto tradizionale locale (il risotto De.Co. con Tastasal e Anara), dando vita ad una festa che coinvoge l’intera comunità e, nell’area della festa, vuole proporre un nobile progetto di campagna alberata.
Anche se erano già stati premiati, hanno avuto la parola anche il primo Cavaliere (nominato nel Giugno 2020), il formidabile cuocontadino di Monteombraro di Zocca (Mo) e Vicepresidente del Consorzio Agro-silvo-castanicolo dll’Appennino modenese Stefano Fogacci; Angelo Lancellotti della indimenticata e leggendaria Osteia Bohemia di Soliera (Mo), che con la moglie Zdenka ha avuto la geniale intuizione di portare le erbe aromatiche nella ristorazione, conquistando una stella Michelin e deliziando per anni i gourmand di tutto il mondo; e il Prof Dario Mingarelli di Vergato (BO), Presidente dell’Associazione Mela Rosa Romana, che ha saputo coinvolgere produttori e ristoratori dell’Appennino Bolognese in un esemplare progetto di tutela, valorizzazione e promozione di questo antico e prelibato frutto.
La festa di Villanova, giunta alla terza edizione, è stata insomma un prezioso momento di incontro, di scambio di esperienze e conoscenze, una giornata di gioia autentica e condivisa, che si è inevitabilmente conclusa a tavola, con un sontuoso buffet impreziosito da una serie apprezzatissimi di prodotti dendrogastronomici modenesi e mantovani.