di Giuseppe Adriano Rossi

Giovanna Gabbi assieme al vescovo Gilberto Baroni

REGGIO EMILIA – 16 anni or sono, la mattina di lunedì 13 agosto 2007 un tragico incidente stroncava la vita della professoressa Giovanna Gabbi; erano in corsi i lavori di restauro della sua abitazione a Giandeto di Casina dove si era ritirata per condurre un’intensa vita di preghiera, ascolto, meditazione e adorazione della Parola di Dio.

Giovanna, nata l’11 gennaio 1934, era stata la prima consacrata in diocesi nell’Ordo Virginum; il rito era stato presieduto l’8 Gennaio 1981 dal vescovo Gilberto Baroni

La professoressa Gabbi fu attiva e propositiva presidente della Gioventù Femminile di Azione Cattolica, sostenuta in questo ruolo da una severa e profonda formazione spirituale. Era stata insegnante assai apprezzata di francese nelle scuole medie.

Attraverso l’attività intensa e intelligente in Azione Cattolica e l’adorazione della Parola di Dio ha ben saputo coniugare il ruolo di Marta e Maria.

L’Ordo Virginum diocesano farà memoria di Giovanna, a sedici anni dalla sua improvvisa scomparsa, domenica 13 agosto alle ore 11 nella chiesa cittadina di Santa Teresa, in via Campo Marzio a Reggio. La celebrazione eucaristica vuole essere un rendimento di grazie al Signore “per il dono di questa nostra sorella, che, per prima, nella Chiesa di Reggio Emilia – Guastalla ha aperto la strada al ritorno dell’Ordo Virginum, la più antica forma di consacrazione femminile”.

Giovanna Gabbi

Il vescovo Adriano Caprioli ha composto la seguente “Preghiera a Dio nella Chiesa per Giovanna”

Ti prego, Signore:

Giovanna con la sua morte

e prima, con la sua stessa vita,

muove ancora una volta

l’intera comunità della nostra Chiesa.

In questa Diocesi ti ha amato,

cercato nella Tua Parola,

servito accanto ai tuoi ministri,

testimoniato assieme ai laici di Azione Cattolica,

consacrato la sua vita per le mani del tuo vescovo Gilberto Baroni,

prima pietra nell’edificio della spiritualità diocesana dell’Ordo Virginum.

“Se il chicco di grano caduto in terra

non muore, rimane solo;

se invece muore, produce molto frutto.” (Gv 12,24).

Così, ascoltando questo tuo Vangelo,

nel giorno della sua consacrazione,

ti si è offerta per sempre, nella buona e nella cattiva sorte.

In questa nostra Chiesa,

ha pregato, studiato, sofferto anche in solitudine,

per dare a tutti, generosamente, una Parola

contemplata, purificata, ruminata

per la fame e la sete di tanti amici e fedeli del tuo popolo.

Ora che ha chiuso gli occhi

alla luce della nostra giornata terrena,

accoglila tu nella nuova Gerusalemme,

“pronta come una sposa adorna per il suo sposo” (Ap 21,2).

E colma il vuoto improvviso lasciato dalla sua morte tragica,

con nuove energie per la tua Chiesa che tanto ha amato.

E fa’ che la sua testimonianza di figlia devota

possa restare come un bel dono alla nostra Diocesi.

Cosi sia.

+Adriano Caprioli, Vescovo