REGGIO EMILIA – “Ciao! Mi chiamo Simone e a novembre 2022 mi è stata diagnosticata la SLA”. Inizia con queste parole la raccolta fondi lanciata tre giorni fa dal 48enne reggiano Simone Massari, che dopo la scoperta della malattia ha intrapreso un percorso di cure a Reggio Emilia e Baggiovara, fino ad approdare negli Stati Uniti. “I neurologi europei sono bloccati da più di 20 anni e tutti gli studi internazionali non sono stati ancora approvati dall’EMA – spiega Simone – Negli Stati Uniti ho trovato una clinica privata che ha un’elevata conoscenza specialistica sulla malattia del motoneurone. Ma le cure mediche negli Stati Uniti sono molto costose”, da qui la decisione di lanciare una raccolta fondi.

La risposta dei reggiani non si è fatta attendere e il risultato è stato straordinario: in meno di due giorni sulla piattaforma GoFUndMe sono arrivate oltre 600 donazioni per un totale di 121.710 euro, ma la cifra è destinata a salire perchè la storia di Simone ha suscitato un immediato slancio di solidarietà e di partecipazione, tra i suoi conoscenti e non solo, e anche perchè l’obiettivo di questa prima raccolta servirà solo per i costi delle prossime visite ma non esaurirà la copertura del lungo percorso medico.

“Simone è una persona straordinaria” dicono di lui gli amici, “fin dai tempi dell’università ha sempre dimostrato una forza incredibile in tutto ciò che faceva, che fosse sport, studio o lavoro, e anche in questa dolorosa prova sta dimostrando un grande coraggio”.

“Ieri ho pianto di gioia per il calore dei tanti amici che mi hanno contattato”, racconta commosso Simone, sposato e padre di tre figli. “Ho trascorso la maggior parte della mia vita viaggiando, sia per lavoro che per vacanza, giocando a basket e tennis, ballando e divertendomi con i miei amici. Sono malato da novembre ma ho tenuto la notizia privata per tutelare i miei figli. La SLA è uno schifo perché coinvolge al 100% tutta la famiglia. All’inizio ho cominciato a sentire debolezza alla gamba sinistra, poi alla mano sinistra… e ora sono su una sedia a rotelle. Sono sempre stato una persona attiva e forte e devo combattere questa battaglia in ogni modo. Ora continuerò con la raccolta perchè l’obiettivo attuale è una stima per la prima parte di cure, ma credo e spero di dover tornare negli Stati Uniti molte altre volte”.

Questo il link di crowdfunding per chi fosse interessato a partecipare: https://gofund.me/86408e63