Area dove si verifica il restringimento che paralizza il traffico

CASALGRANDE – Il sindaco Giuseppe Daviddi, attraverso una nota stampa, si è espresso in merito ai continui disagi che interessano l’area stradale che collega i comuni di Casalgrande e Sassuolo. “Le lunghe code che bloccano il traffico sulla Pedemontana sono il risultato di anni di inerzia politica e rinvii dei lavori necessari a migliorare il tratto tra il ponte sul Secchia a 4 corsie e via Radici.

Per cercare di sbloccare la situazione, l’8 settembre si è svolto nel comune di Casalgrande un incontro per esaminare le difficoltà del traffico stradale sulla pedemontana tra i comuni di Casalgrande e Sassuolo. Prioritariamente, occorre trovare una soluzione al problema del restringimento dal ponte a 4 corsie a via Radici, adeguando la viabilità. Un problema ben noto, tanto che già nel 2019, a pagina 91 del Piano urbano della mobilità sostenibile del distretto ceramico, si consigliava il raddoppio delle corsie sulla pedemontana nel tratto sassolese.

Da troppo tempo i cittadini soffrono questa situazione e stanno aspettando risposte. In particolare, non è mai stato risolto il problema dell’enorme carico di traffico che si registra a causa degli spostamenti merci “dell’ultimo miglio” tra lo scalo di Dinazzano e le destinazioni industriali del distretto.

I tecnici hanno prospettato due possibili percorsi progettuali: il primo, quello di un intervento ‘leggero’ sulla viabilità esistente, sarebbe realizzabile subito ma senza una soluzione definitiva al problema; il secondo, prevede opere più importanti, come ad esempio un sovrappasso con svincoli e rotatorie, sarebbe più complesso ma darebbe soluzione al problema. Ed è per questa seconda soluzione che sarebbe stato necessario cercare le risorse attraverso il PNRR, cosa che non è stata fatta.

Si arriva oggi ad un possibile passo avanti dopo anni di rinvii supportati dalle più disparate giustificazioni sino a quella di attendere la realizzazione della nuova bretella Campogalliano – Sassuolo, che continua ad essere procrastinata e sulla quale mancano totalmente informazioni attendibili.

Il risultato è che il cuore del distretto ceramico, palcoscenico mondiale su cui si affacciano le nostre comunità, e le più importanti imprese del territorio, è perennemente paralizzato dai mancati lavori su un breve tratto di strada. Tutto questo non è più accettabile. Nei prossimi giorni si terrà il Cersaie: sarà l’occasione per un saluto ai nostri imprenditori e per coinvolgerli e contribuire a trovare una soluzione, che per primi, risultano danneggiati dalla situazione attuale.

La nostra amministrazione non si fermerà: dopo l’incontro politico dei giorni scorsi, stiamo organizzando un secondo incontro tecnico per occuparci della questione, chiedendo la partecipazione anche dello studio che attualmente sta valutando la fattibilità del terzo ponte. Anche se il tema non rientra direttamente nelle competenze del Comune, questo è secondo noi il modo di procedere: scadenziare i prossimi passi, iniziare subito con uno studio di fattibilità serio e, che permetta una stima dei costi in modo da poter richiedere al Ministero, in modo credibile, i fondi necessari. Quello che non accettiamo, infatti, è che si chiudano gli occhi sul problema. Non è possibile che la Provincia di Modena, presieduta oggi da chi conosce direttamente le conseguenze del problema sul territorio, esiti ancora nell’ inserire nel piano delle opere della Provincia la viabilità del tratto di strada che blocca un intero distretto di rilevanza mondiale come quello delle ceramiche.

In questo contesto, senza una soluzione per la viabilità su gomma, è del tutto impensabile un aumento, auspicato dagli imprenditori e dagli amministratori competenti, della movimentazione merci sullo scalo di Dinazzano, che non farebbe altro che aggravare ulteriormente il carico degli spostamenti terminali che si concentrano nel nostro territorio”.