REGGIO EMILIA – Il 23 novembre alle 17.45 un importante appuntamento presso la Camera del Lavoro, in via Via Roma, 53, per parlare di criminalità organizzata e degli strumenti per combatterla.

L’iniziativa è promossa dal movimento Agende Rosse Rita Atria Reggio Emilia e Provincia con la collaborazione della CGIL e si colloca all’interno di un percorso di informazione e dibattito che l’associazione antimafia e il sindacato ritengono fondamentale per poter riconoscere e contrastare le mafie e soprattutto prevenirle, contando non solo sulle Forze dell’ordine e della Magistratura, ma su tutta la società civile.

Dell’importanza degli strumenti per combattere le mafie a fronte della loro capacità pervasiva di sempre nuovi settori dell’economia parleranno due esperti d’eccellenza quali Maria Rita Cocciufa, Prefetto di Reggio Emilia, e Francesco Maria Caruso, già presidente del collegio giudicante del processo Aemilia, cui si deve anche la condanna all’ergastolo in primo grado di Paolo Bellini, killer della ‘Ndranghreta e autore della strage di Bologna del 1980.

Dialogherà con loro Paolo Bonacini, giornalista e scrittore, autore del libro “Le cento storie di Aemilia. Il più grande processo alla ‘Ndrangheta”.

“L’intento è quello di fare il punto sugli strumenti di deterrenza, prima ancora che repressivi, attualmente utilizzabili nella lotta alla criminalità organizzata, nella convinzione che tali strumenti siano fondamentali e vadano rafforzati ed integrati e col timore che invece i recenti provvedimenti in materia, a partire dalla Riforma della Giustizia (la cosiddetta Riforma Cartabia”) vadano in direzione contraria, mostrando criticità pericolose per quanto riguarda i reati tipici delle mafie.  La necessità di mantenere alta la guardia viene suggerita anche dalla relazione della Direzione Investigativa Antimafia relativa al secondo semestre 2022, dove si dice “in Emilia Romagna gli esiti delle attività di contrasto alle organizzazioni mafiose hanno confermato, per le consorterie italiane, la propensione ad infiltrarsi nell’economia legale e nella Pubblica Amministrazione, conservando un basso profilo ed evitando episodi allarmanti sul piano della sicurezza pubblica.”  Non è un caso dunque se nella nostra regione il numero delle interdittive antimafia nel 2022 è aumentato, in controtendenza rispetto al resto del Paese, e non stupisce che nel secondo semestre 2022 proprio la Prefettura di Reggio Emilia abbia adottato oltre il 70% del totale delle interdittive di tutta l’Emilia Romagna (55 sulle 76 complessivamente adottate).  

Un trend che continua nel 2023 con l’insediamento, avvenuto a maggio, della Prefetto Cocciufa, che  tra giugno e agosto ha emesso 13 interdittive nei confronti di società operanti nel settore edile e del movimento terra. Numeri che certamente sono indice di grande attenzione da parte della prefettura e di una sempre più efficace attività investigativa preventiva dell’autorità giudiziaria, ma che attestano anche un significativo contagio del tessuto economico imprenditoriale del nostro territorio.”